mercoledì, maggio 1, 2024
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Perché un albergo in montagna dovrebbe avere un centralino telefonico VoIP

Centralino telefonico VoIP

Come un albergo di montagna può aumentare la sua raggiungibilità con un centralino virtuale: il centralino telefonico VoIP

Che cos’è un centralino telefonico VoIP

Un centralino virtuale o VoIP (acronimo dell’inglese Voice Over Internet Protocol, ovvero voce tramite protocollo Internet) consente di eseguire telefonate sfruttando la propria connessione internet anziché la tradizionale rete telefonica. La voce, quindi, può muoversi in una rete basata su indirizzi IP, ovvero codici numerici usati per navigare in internet da dispositivi come modem, computer, etc…. Il fatto di consentire una comunicazione tra elementi individuati da un’IP, svincola completamente dalla posizione geografica degli stessi: per poter comunicare cioè basta essere connessi alla rete. In altre parole, consente di abbattere quei limiti geografici di raggiungibilità che per organizzazioni, quali ad esempio un albergo di montagna, possono avere impatti negativi anche sul business.

Telefonia VoIP versus telefonia tradizionale

Indicato per le aziende, può trovare utili applicazioni anche nelle strutture turistiche, come un albergo di montagna o un ristorante in montagna. Entrando nel merito di questa tecnologia, sul mercato ormai da oltre venti anni, si possono individuare le seguenti come caratteristiche tecniche principali. Innanzitutto, la possibilità di un cablaggio unico per voce e dati e non più l’obbligo di due cablaggi separati come per la telefonia tradizionale; in secondo luogo, l’abbandono della linea analogica e il passaggio alla rete internet mediante una qualunque connessione, senza particolari necessità di banda (fermo restando che la disponibilità di una connessione veloce, ADSL resta comunque preferibile).

Perché anche un albergo di montagna può trarre vantaggi da un centralino VoIP

I vantaggi della tecnologia VoIP rispetto alla rete telefonica tradizionale sono molteplici. Primo fra tutti quello economico: le chiamate tramite VoIP costano meno. Ma questo non è l’unico punto di forza. Nel caso di aziende con più sedi dislocate sul territorio, ma anche più semplicemente realtà come un albergo di montagna che ha al suo interno spazi diversi (reception, wellness, ristorante, deposito sci) che necessitano di scambiare continuamente informazioni, dotarsi di un centralino virtuale consente di connettere gratuitamente e contemporaneamente tra loro i singoli uffici o le singole aree dell’albergo di montagna.

Il centralino telefonico VoIP come vantaggio per l’ottimizzazione del business

Oltre al tema del risparmio economico, di indubbio interesse per qualsiasi realtà aziendale, un centralino virtuale offre anche la possibilità di ottimizzare le attività della propria organizzazione. Da un lato, infatti, si evolve con essa, permettendo di inserire nuovi numeri e interni senza pregiudicare in alcun modo la qualità della struttura comunicativa esistente, dall’altro la gestione da remoto, mediante una console unica, di tutti i dispositivi permette di gestire il centralino in maniera autonoma ed in tempo reale.

Comunicazione sicura con un centralino telefonico VoIP

La gestione delle comunicazioni interne e con l’esterno del proprio albergo di montagna mediante un centralino VoIP avviene nella massima sicurezza. Oltre alla possibilità di configurare black list di numeri indesiderati, anche in maniera automatica, in generale il prodotto software, l’anima di un centralino virtuale, è più facilmente adattabile, mediante aggiornamenti specifici, a difendersi dagli attacchi esterni. Tendenzialmente, infine, questa tecnologia evoluta è considerata molto più affidabile della tecnologia alla base della telefonia tradizionale.

Come passare alla tecnologia VoIP

Per dotarsi di un centralino telefonico VoIP è consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati nella loro installazione. Anche in questa fase si hanno a disposizione più alternative, da centri che rilasciano la sola parte software a centri che, invece, si occupano anche delle attività di configurazione e installazione, incluso l’hardware. È consigliabile, nel caso in cui si tratti di un primo approccio con questi strumenti, valutare la seconda opzione ed acquistare un pacchetto completo di servizi per l’installazione di un centralino telefonico VoIP.

Passare da un centralino tradizionale ad un centralino telefonico VoIP

Per godere dei vantaggi del VoIP, oltre ad una connessione internet come suggerito dalla parola stessa, occorrono un abbonamento VoIP e un hardware VoIP, ovvero un telefono con porte ethernet che rendano possibile collegarlo alla rete. Sono disponibili, a tal fine, modelli di telefoni e accessori che spaziano da quelli tradizionali da scrivania a quelli più evoluti (es. cordless wireless). L’adattabilità, inoltre, di questa soluzione consente di non rinunciare al proprio numero, magari condiviso e noto con tutta la propria clientela: la maggior parte dei fornitori specializzati in soluzioni VoIP garantiscono, infatti, la portabilità del numero stesso.

I punti cardine per scegliere

In conclusione, e per riprendere il titolo dell’articolo, un albergo di montagna dovrebbe seriamente prendere in considerazione o di installare ex novo un centralino virtuale oppure di far evolvere in questa direzione il centralino analogico che ha già in uso. I minori costi di gestione e di utilizzo, la comunicazione unificata tra uffici e aree di servizio dell’albergo stesso, la garanzia di raggiungibilità indipendentemente dalla posizione geografica sono tutti driver che giustificano e motivano l’adozione di questa tecnologia evoluta.

Trekking e passeggiare all’aria aperta rimedi contro lo stress

Rimedi contro lo stress

Il periodo storico che stiamo vivendo è complicato sotto molti punti di vista, di certo tutte queste restrizioni non ci permettono di vivere una vita normale, fatta di uscite, sport, convivialità, ciò che ne risente maggiormente è il nostro benessere psico-fisico.
Siamo sempre più stressati e abbiamo pochi mezzi e poche risorse per trovare equilibrio e pace interiore.
Fortunatamente, una cosa che è sempre possibile fare, ad ogni età, in ogni luogo e che ha una comprovata efficacia come rimedio contro lo stress è camminare.

Rimedi contro lo stress: camminare.

La camminata è un valido rimedio contro lo stress, un tocca sana per la mente e per il fisico. È scientificamente provato che camminare favorisce il rilascio di endorfine, gli ormoni del buonumore, ma non solo, camminare allevia la tristezza e lo stress: viene ridotto infatti il cortisolo che è proprio l’ormone dello stress.

È stato condotto uno studio dove sono stati riportati i benefici della camminata a seconda del tempo trascorso:

  • Da 1 a 5 minuti è il periodo durante il quale viene stimolata la produzione nelle cellule di energia e aumenta la circolazione sanguigna;
  • fino a 10 minuti il battito cardiaco aumenta consumando 6 calorie al minuto;
  • 45 minuti, tempo ottimale da dedicare al giorno, ci si sente energici e si comincia rilasciare la tensione accumulata grazie alle endorfine nel cervello.

Come camminare per avere un risultato ottimale in termini di benessere psico-fisico?

Pur essendo un attività alla portata di tutti, camminare è un vero e proprio sport e come tale bisogna seguire delle regole per svolgerlo al meglio e in sicurezza.
Fondamentale è l’utilizzo di una calzatura adatta, ad esempio un comodo sandalo visto il gran caldo delle giornate estive, scopri di più cliccando qui. Infatti, camminare con una scarpa non adeguata può addirittura arrecare danni sforzando la muscolatura sbagliata del corpo o favorendo una postura non corretta che porterebbe a dolori scheletrico muscolari sicuramente non piacevoli, e con il tempo anche a problemi di articolazioni.
Ciò che viene consigliato quindi, se si decide di intraprendere questo meraviglioso sport, è di chiedere consiglio ad un esperto che, in base alla propria fisicità, a seconda del terreno dove si andrà a camminare, a seconda della stagione e a seconda della corporatura, potrà consigliarvi la calzatura più adatta. Il fai da sé in questi casi può essere solo deleterio per la salute e può portare invece che benessere a fastidiosi dolori.
In secondo luogo, si consiglia di avere con sé dell’acqua o delle bevande con sali minerali per mantenersi idratati.
Terza regola, se si vuole attivare il processo chimico di creazione di endorfine e abbassamento del cortisolo, così da diventare realmente un rimedio contro lo stress, la nostra passeggiata dovrà durare almeno 25 minuti a ritmo sostenuto.

Dove passeggiare per ottenere un rimedio contro lo stess

La vita frenetica di tutti i giorni è fatta di orari scanditi al secondo, tabelle di marcia rigide che fanno si che ogni giorno il nostro percorso sia lo stesso: casa, traffico, lavoro.
Tutto ciò non giova sicuramente al nostro benessere mentale, proprio per questo sarebbe bene riuscire a ritagliarsi quei 30 minuti nell’arco di una giornata e fuggire in un posto verde se se ne ha la possibilità. Ovviamente, non tutti abitiamo in mezzo alla natura, sarebbe l’ideale fare trekking ma basta anche la riva di un fiume, il parco comunale, la campagna dietro casa, sì perché camminare immersi nel verde aumenta notevolmente l’efficacia della nostra camminata come rimedio allo stress, è stato al riguardo fatto uno studio dove è emerso che camminando in mezzo al verde viene attivato dal nostro corpo una attenzione involontaria che ci porta più facilmente ad uno stato di pace.

Da dove iniziare per avere rimedi contro lo stress

L’importante è sicuramente iniziare, per creare una abitudine. Il nostro cervello ci impiega 21 giorni, ciò significa che se introduciamo la camminata nelle nostre giornate, nel giro di 21 giorni non potremmo più farne a meno, diventerà parte integrante della nostra vita, e ne gioverà sia il nostro fisico che, sopratutto, la nostra mente.
Volere è potere, il tempo se si vuole lo si trova, per incentivarvi ad incominciare consiglio di acquistare un bel paio di scarpe nuove e una bella borraccia.
Se non riuscite a trovare il tempo durante la settimana, non arrendetevi, il tapis roulant è meglio di niente e magari nel week end approfittatene e scoprite le migliaia di passeggiate in mezzo alla natura che, sicuramente troverete nei pressi della vostra città, in internet troverete una guida di sentieri da trekking più adatti alle vostre esigenze. Vi assicuro che una volta entrati in questo meraviglioso mondo non ne uscirete più.

Come leggere le etichette delle crocchette per cani

leggere le etichette delle crocchette per cani

Scegliere di adottare un cane significa avere piena consapevolezza dell’insieme di responsabilità che ne conseguono sia in termini pratici sia dal punto di vista emotivo. I teneri cuccioli a quattro zampe diventano in poco tempo parte integrate del proprio nucleo familiare, sempre al nostro fianco nei momenti tristi e sempre pieni di energia nei momenti di spensieratezza. Ovviamente, accudire un cane non si riduce semplicemente alle carezze e le passeggiate; si tratta comunque di animali molto delicati dal punto di vista della salute e del benessere, in particolare per quanto riguarda il cibo necessario e adatto. L’alimentazione dei cani deve rispettare criteri di regolarità e tutela del fabbisogno fisionomico, concetti strettamente legati sia alla taglia che alla razza del cane. Esistono infatti alcune sostanze e alimenti particolarmente dannosi e controproducenti per la loro salute nonostante siano pietanze che comunemente consumano le persone senza constatare effetti particolari. Per quest’insieme di ragioni, un comportamento adatto a garantire la sicurezza e salute in campo alimentare del proprio amico a quattro zampe, è leggere sempre le etichette poste sulle confezioni dei cibi per cani, in particolare le crocchette.

L’importanza di saper leggere le etichette sulle crocchette per cani
Sapere come e cosa leggere sulle etichette delle crocchette per cani è necessario per tutelare la salute dei piccoli amici a quattro zampe.

Come accennato precedentemente, al fine di salvaguardare la salute dei propri cuccioli, è fondamentale rispettare determinati canoni di alimentazione. Oltre all’attenzione da prestare in merito a cibi consumati dalle persone che spesso possono causare effetti negativi nei cani, è bene prestare attenzione anche a un alimento che nasce esclusivamente per il loro sostentamento, i croccantini. Sulle confezioni è sempre presente un’etichetta illustrativa volta a definire tutto l’insieme di caratteristiche alimentari, sia dal punto di vista delle sostanze nutritive che della composizione del cibo. Inoltre, sono chiariti tutti i valori fondamentali per comprendere se si tratti di crocchette per cani adatte al proprio cucciolo in funzione di una spiegazione chiara e comprensibile legata alla tipologia di taglia più adatta per alimentarsi con quel determinato cibo.

Come è strutturata un’etichetta di croccantini per cani
Come sono descritte le qualità nutritive e le informazioni utili relative alle crocchette per cani.
Saper leggere l’etichetta risposta sulle confezioni di quest’alimento passa inevitabilmente per una corretta informazione sulla sua strutturazione. Non tutti, infatti, sanno come è strutturata e quali siano i valori da prendere maggiormente in considerazione. Partendo dagli elementi basilari, ogni etichetta presenta sia il marchio di produzione del prodotto, sia il sottotesto inerente al gusto e composizione di quei croccantini specifici. Successivamente, salterà all’occhio la classificazione in umidi, semiumidi o secchi; questi valori fanno riferimento al tasso di umidità presente nell’alimento, esattamente dal 14% al 34%. Altra voce fondamentale è chiaramente la destinazione; dalle informazioni presenti in questo campo è possibile desumere a che tipologia di animale è rivolta quella pietanza, oltre alla taglia ed eventualmente all’età. Ovviamente, è presente anche il campo che fa riferimento agli alimenti utilizzati per la composizione di quel prodotto, spesso presente in ordine decrescente in termini di incidenza quantitativa. Altrettanto importanti sono le voci riferite al dosaggio, e quindi alla metodologia e quantitativo di somministrazione, e alla data di scadenza.

I valori nutritivi o dannosi presenti sull’etichetta delle crocchette per cani
Quali sono i valori nutritivi da osservare con attenzione.

Al fine di reperire le migliori crocchette per cani è necessario dare la giusta importanza e saper leggere con esattezza i vari valori nutritivi fondamentali per il cane sia in termini positivi che negativi. Una voce rilevante in questo campo sono i tenori analitici; questo punto mostra i valori percentuali delle crocchette per cani dal punto della composizione chimica. Tale voce deve essere sempre presente su crocchette che siano di sicura somministrazione. Altrettanto importante è notare se l’etichetta fa riferimento all’integrazione vitaminico-minerale, sostanze necessarie per facilitare processi fisionomici nel cane ma che, in quantità elevate, potrebbero avere effetti controproducenti. Sulle etichette delle crocchette per cani è possibile constatare se nel cibo sono presenti nella giusta quantità, o totalmente assenti, sostanze come proteine, fibre, carboidrati ma soprattutto i grassi. Questi in quantità eccessive e consumati troppo di frequente possono essere un serio deterrente per la salute del proprio cucciolo.

Se vuoi scoprire quali sono le cinque migliori marche di crocchette per cani clicca qui

Punture di pulci: riconoscere sintomi e patologie

Punture di pulci

Le pulci sono ectoparassiti che colpiscono il nostro cane e che, in determinate condizioni, possono attaccare anche l’uomo.

Le punture di pulci devono essere fonte di preoccupazione non solo per il prurito e il fastidio che procurano, ma soprattutto perché potrebbero causare patologie anche importanti.

Come si riconoscono le punture delle pulci?

Le punture delle pulci possono essere facilmente riconoscibili perché appaiono come lesioni cutanee che cingono l’area dove la pulce ci ha colpito. Le lesioni sono in genere di entità piuttosto modesta e occupano pochi millimetri di pelle.

Possono dare luogo a prurito, anche intenso, e causare anche piccole vescicole. Le punture delle pulci colpiscono in genere gli arti inferiori, anche se possiamo trovarne in altre aree del corpo.

Quali patologie possono trasmettere?

Le pulci, tramite le loro punture, possono essere portatrici di diverse patologie.

  • Bartonella henselae

Chiamata anche malattia da graffio di gatto, questa patologia è causata dalle pulci specifiche del gatto e possono colpire anche l’uomo.

  • Rickettsia typhi

È il batterio che è responsabile del tifo murino, ovvero il tifo dei topi. La trasmissione avviene attraverso le pulci del ratto.

  • Tularemia

In questo caso, ad essere responsabile della patologia è la pulce del coniglio.

Cure per le punture delle pulci

Il primo sollievo che dobbiamo cercare è dal prurito e dal dolore che le punture delle pulci possono provocare. Si può utilizzare del ghiaccio sulle lesioni, che tende ad eliminare il dolore anche nel giro di pochi minuti.

Nel caso di persistenza del fastidio, bisogna richiedere l’intervento del medico, che potrebbe prescrivere anche pomate a base di cortisone. È diverso il discorso nel caso di reazioni allergiche dove, sempre sotto stretto controllo medico, può essere utile ricorrere ad antistaminici.

Pochi casi in Italia, ma meglio stare in guardia

I casi di patologie trasmesse all’uomo dalle punture delle pulci sono pochissimi, anche se questo non deve essere motivo di disattenzione. Le conseguenze, per quanto rare, possono essere importanti ed è sicuramente indicato prestare attenzione, prevenire per quanto possibile e monitorare eventuali punture.

Nel caso di dubbio, dolori e pruriti prolungati è sicuramente meglio affidarsi al nostro medico curante che valuterà attentamente la situazione.

Pericolose soprattutto per i nostri animali

È necessario ricordare che le punture di pulci sono molto più pericolose per i nostri amici a quattro zampe. Esistono diverse soluzioni in commercio che possono aiutarci a prevenire il problema o a risolverlo nel giro di poco tempo nel caso in cui si fosse già presentato.

Le infestazioni da pulci vanno monitorate con attenzione, eliminate sul nascere con prodotti specifici e al contempo dobbiamo evitare che i nostri spazi domestici diventino attrattivi per questo tipo di parassita. Igiene frequente di tappeti, divani e tendaggi è pertanto utile per chi ospita cani o gatti all’interno della propria abitazione.

12 curiosità +1 sui coccodrilli

Coccodrillo

I coccodrilli sono grandi rettili che si trovano nelle regioni tropicali dell’Africa, dell’Asia, delle Americhe e dell’Australia. Sono membri dell’ordine Crocodilia, che comprende anche caimani, gaviali e alligatori.

Come sappiamo i coccodrilli generano timore in chi li avvista. In realtà, quando li si sogna, acquisiscono un significato positivo. Come sottolinea Oroscopissimi.it, sognare un coccodrillo significa serietà e tranquillità: coccodrilli e alligatori servono a ricordarci che, nella vita, non si può essere sempre gentili e placidi.

Simboleggiano caratteristiche quali coraggio, forza, onore, pazienza, velocità, paura, astuzia e potere primordiale.

12 curiosità sui coccodrilli

  • I coccodrilli sono rettili che vivono principalmente nei grandi fiumi tropicali. Come altri rettili, il coccodrillo è un animale a sangue freddo.
  • Le caratteristiche fisiche dei coccodrilli li rendono buoni predatori. Sono noti per la loro capacità di nascondersi in bella vista e tendere imboscate alle loro prede.
  • I coccodrilli sono veloci su brevi distanze sia a terra sia in acqua. Una caratteristica che aiuta nelle loro capacità predatorie.
  • I coccodrilli hanno denti affilati e hanno il morso più forte di qualsiasi animale al mondo.
  • Anche se il coccodrillo ha un morso forte, i muscoli che aprono le mascelle non sono così potenti e un essere umano ragionevolmente forte potrebbe tenere la mascella chiusa a mani nude.
  • I coccodrilli possono sopravvivere a lungo senza cibo.
  • La maggior parte dei coccodrilli vive in fiumi e laghi tropicali d’acqua dolce, ma alcuni, come il coccodrillo d’acqua salata australiano, si spostano e vivono anche nell’acqua salata costiera. I coccodrilli rilasciano calore attraverso la bocca piuttosto che attraverso le ghiandole sudoripare.
  • Il coccodrillo di acqua salata è la più grande specie di coccodrillo e può superare i 6 metri di lunghezza e i 1.200 kg di peso. Il più piccolo è il coccodrillo nano. Cresce fino a circa 1,7 metri di lunghezza e pesa da 6 a 7 chilogrammi. Il maggiore è il coccodrillo di acqua salata, che può superare i 6 metri di lunghezza.
  • Come gli alligatori, i coccodrilli fanno parte dell’ordine “Crocodylia”, un gruppo di rettili che include uccelli e dinosauri estinti da tempo.
  • In Florida, ci sono più di 1.000 coccodrilli americani; i coccodrilli americani sono molto meno aggressivi dei coccodrilli del Nilo e australiani e sono molto timidi e solitari.
  • Il coccodrillo cubano è una delle specie più minacciate al mondo. È considerato in pericolo di estinzione e ha una popolazione di circa 4.000 esemplari. Il coccodrillo americano è considerato, a tutti gli effetti, un animale protetto.
  • Gennaio e febbraio sono la tipica stagione degli amori per un coccodrillo e il periodo di gestazione è di circa 2-3 mesi per l’incubazione delle uova. Una dimensione tipica della frizione è di circa 35-50 uova di coccodrillo.

Perché si sognano i coccodrilli?

Il significato del coccodrillo nei sogni dipende da quale azione sta compiendo l’animale nel tuo sogno e/o da come stai interagendo con il coccodrillo.

Se sogni un coccodrillo che è semplicemente “in giro”, come se avesse niente da fare, rappresenta un avvertimento: qualcuno sta cercando di avere un impatto negativo sulle tue finanze o vuole intaccare la tua felicità in generale.

Se un coccodrillo ti insegue, simboleggia un grande successo.

Tuttavia, se il coccodrillo ti cattura dopo un inseguimento e ti morde, puoi aspettarti di essere deluso dall’amore e dagli affari.

Se il coccodrillo che appare nel tuo sogno è morto, significa un grandissimo successo, al di là di qualsiasi aspettativa.

In alcune culture, il coccodrillo che appare nei sogni significa sempre inganno da parte dei tuoi amici più cari, e che vari nemici ti affronteranno in ogni direzione.

Se sogni di calpestare un coccodrillo, simboleggia qualche tipo di problema da affrontare nel prossimo futuro, molto di difficile da superare. Se questo è il tuo sogno, fai attenzione quando metti nelle mani di qualcuno la tua fiducia.

I coccodrilli nei sogni sono associati al sentirsi giudicati, al tentativo di essere più perspicaci, al bisogno di valutare qualcuno o qualcosa, alla presa di posizione contro qualcuno o qualcosa, o alla rappresentazione dei propri difetti di carattere.

Il coccodrillo è anche un antico simbolo della mente inconscia profonda, aggressività o assertività.

I coccodrilli nei sogni possono anche metterti in guardia contro qualcuno che ti dà cattivi consigli o ti porta a prendere decisioni sbagliate.

L’improvvisa comparsa nel sogno di un coccodrillo implica un avvertimento di qualche pericolo nascosto.

Poiché i coccodrilli sono creature anfibie, un sogno di coccodrillo suggerisce che potresti cercare di avere un posto in due mondi diversi; può anche indicare flessibilità.

Come abbiamo visto, il fatto che si sogni un coccodrillo (o, peggio, più di uno) non dev’essere vissuto necessariamente come un avvertimento. È vero, il coccodrillo fa paura e, sicuramente, le sue fauci sono tutt’altro che rassicuranti. Ma il bello dei sogni è che sono uno dei modi utilizzati dal nostro inconscio per codificare la realtà. C’è perfino chi associa al coccodrillo un numero da giocare al lotto: se sei un appassionato di estrazioni, cabala e smorfia napoletana, sappi che il numero abbinato a questo rettile è il 40.

Come abbiamo visto, il fatto che si sogni un coccodrillo (o, peggio, più di uno) non dev’essere vissuto necessariamente come un avvertimento. È vero, il coccodrillo fa paura e, sicuramente, le sue fauci sono tutt’altro che rassicuranti. Ma il bello dei sogni è che sono uno dei modi utilizzati dal nostro inconscio per codificare la realtà. C’è perfino chi associa al coccodrillo un numero da giocare al lotto: se sei un appassionato di estrazioni, cabala e smorfia napoletana, sappi che il numero abbinato a questo rettile è il 40.

Per alcune culture, il coccodrillo è un simbolo di pazienza. Può infine indicare la capacità di causare dolore a qualcuno senza alcun sentimento di rimpianto.

Come visitare Roma con il monopattino elettrico

visitare Roma con il monopattino

Rapidità, semplicità e rispetto dell’ambiente visitando Roma in monopattino elettrico.

La nostra capitale è certamente una delle mete maggiormente gettonate dai turisti italiani e stranieri in virtù del suo enorme patrimonio artistico e culturale. I vari siti, in alcuni casi, si trovano distanti tra loro e nonostante la rete di trasporto pubblico locale sia abbastanza efficiente, il monopattino elettrico rappresenta un’ottima soluzione per potersi muovere in totale autonomia ed in modo rapido. Scopriamo insieme quindi come visitare Roma con il monopattino elettrico, cercando nel contempo anche di capire quali sono i migliori monopattini elettrici.

Perché orientarsi verso l’utilizzo di un monopattino elettrico

Il metodo migliore per visitare Roma, o qualsiasi altra città d’arte, è quello di farlo a piedi in modo da apprezzare in maniera completa i vari monumenti, i musei e il folklore degli abitanti; molto spesso però il fattore tempo non gioca a nostro favore per cui il monopattino elettrico rappresenta un’ottima soluzione non solo per spostarsi rapidamente da un luogo all’altro ma anche per ottenere un risparmio dal punto di vista economico.

Come utilizzare il monopattino elettrico a Roma

Negli ultimi anni, questo nuovo mezzo di trasporto ha conosciuto una diffusione notevole con diversi punti di parcheggio presenti in varie parti della città. Utilizzare il monopattino elettrico non è per nulla difficile e richiede una serie di passi; innanzitutto dobbiamo scaricare sul nostro smartphone un’applicazione e configurarla attraverso pochi semplici passi. A questo punto tramite il Queer Code sarà possibile scegliere uno dei monopattini disponibili e, dopo averlo preso in carico, utilizzarlo spostandosi in città per poi riconsegnarlo in una diversa area di sosta pagando in base al consumo o preacquistando una serie di biglietti virtuali della durata di 10 minuti.

A chi rivolgersi per visitare Roma con il monopattino elettrico

Subito dopo l’uscita dal lockdown, la richiesta di una mobilità sostenibile è sensibilmente aumentata e ciò ha avuto come conseguenza una maggior diffusione di questo tipo di mezzi di trasporto, con diverse aziende che hanno pensato di offrire questo servizio. La normativa attuale prevede che i monopattini elettrici possono essere equiparati del tutto alle biciclette a condizione che non abbiano una potenza superiore ai 500 W e che non superino la velocità di 20 Km/h. Al momento sono 4 le compagnie che assicurano il trasporto tramite monopattino elettrico che permette ai turisti di spostarsi con notevole semplicità tra i vari punti di interesse; grazie però a diversi tipi di abbonamento come quelli settimanali o mensili, anche gli abitanti della capitale possono usufruire di questo servizio ed utilizzarlo in maniera regolare per soddisfare le proprie esigenze di mobilità. Le agenzie cui rivolgersi sono la Dott, Lime, Bird e Helbiz che assicurano l’utilizzo dei migliori monopattini elettrici.

Alcuni itinerari da poter effettuare

Scopriamo ora come visitare Roma con il monopattino elettrico, suggerendo alcuni degli itinerari più seguiti dai turisti.
Il tour ideale per spostarsi con questo mezzo di trasporto è quello del centro storico, con le varie attrazioni che non sono molto distanti tra loro e, riducendo i tempi di spostamento, in un solo giorno è possibile visitare praticamente tutto. Il punto di partenza può anche essere la stazione centrale ma il monopattino può essere preso anche in un altro punto, ad esempio Piazza del Popolo; di qui si raggiunge facilmente Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi e il Pantheon, toccando così i luoghi maggiormente visitati.
Un altro itinerario, invece, può essere quello che parte da via Cavour e toccando alcune tra le chiese più importanti di Roma arriva al Colosseo, passando per i Fori imperiali, si arriva a piazza Venezia per arrivare poi a Via del Corso. Questo tour termina poi con una sosta presso la splendida terrazza del Pincio per ammirare uno splendido panorama della città.

Riciclo dei rifiuti: 4 prodotti sorprendentemente recuperabili

riciclo rifiuti

Sebbene l’Italia sia nota per essere uno dei maggiori produttori di rifiuti al mondo, le nostre statistiche sul riciclo dei rifiuti sono piuttosto buone. Questo perché la maggior parte degli italiani è molto sensibile al riciclaggio e cerca di essere parte attiva verso misure che possano aiutare l’ambiente dove vive.

Secondo l’Istat, il 26,3% delle famiglie italiane ritiene molto soddisfacente il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti.  Nel Nord-est questa soddisfazione sale al 33,4%, mentre nel Nord-ovest raggiunge il 31%. Al Sud si attesta al 17,7%, al Centro appena sopra il 19% e nelle Isole appena sotto il 22%.

Come azienda di settore dei rifiuti, Sandei S.r.l. intende elencarti alcuni prodotti sorprendentemente recuperabili. Purtroppo, la maggior parte delle persone semplicemente non sa che questi articoli sono riciclabili, quindi la prossima volta che butti via qualcuno di questi oggetti, fallo in modo consapevole.

4 prodotti che, nel riciclo dei rifiuti, sono sorprendentemente recuperabili

Continua a leggere questo articolo e scopri come anche tu puoi essere parte attiva nella tutela del nostro ambiente. Se tutti riusciamo a essere più sensibili e responsabili su questo argomento, possiamo davvero confutare il cambiamento climatico e tutte le sue conseguenze funeste.

Riciclo dei tappeti

Molte persone buttano via il vecchio tappeto quando ne acquistano uno nuovo. Tuttavia, lo sapevi che il tappeto è riciclabile? Ci sono diversi impianti di recupero di tappeti situati sul nostro territorio nazionale che riciclano i materiali dai tappeti. In alternativa, alcuni produttori di tappeti offrono anche programmi di riciclaggio sui loro tappeti. Quindi, non buttare via il tuo vecchio tappeto: è un prezioso materiale riciclabile.

Riciclo tappi per vino

Gli italiani bevono molto vino, ma solo una piccolissima percentuale di tappi di sughero per vino viene riciclato in Italia. Il sughero è fatto di legno naturale e può essere riciclato in molti prodotti tra cui tappetini, pavimenti, sottobicchieri e pannelli di sughero. In alternativa, il sughero può anche essere sminuzzato per creare pacciame da giardino o compost.

Riciclo cartone di latte e succhi

Questo potrebbe sorprenderti, ma i cartoni del latte e dei succhi sono realizzati con materiali riciclabili, tra cui cartone, plastica riciclabile e alluminio. Quindi, non buttare via la zuppa a lunga conservazione, i cartoni del latte o dei succhi: possono essere riciclati negli impianti di lavorazione.

Riciclo dei materassi

Lo sai che anche i materassi sono rifiuti riciclabili? I materassi tipici sono realizzati utilizzando cotone, legno, poliuretano espanso e acciaio. Invece di lasciare che materiali preziosi vadano a finire in discarica, le aziende di riciclaggio possono aiutare a recuperare questi materiali.

Conclusione

Per assicurarti che i tuoi rifiuti riciclabili non finiscano nelle discariche, hai bisogno dell’aiuto di un’azienda che offre la raccolta dei rifiuti riciclabili. Se hai bisogno di un’azienda del settore, puoi contattare Sandei S.r.l. e fare il noleggio cassoni scarrabili o utilizzare il loro servizio pratico di rimozione dei rifiuti per assicurarti che i tuoi rifiuti riciclabili siano trattati correttamente. E, se non sei sicuro che i rifiuti che hai siano riciclabili o meno, contattali per una consulenza. I loro esperti nella gestione dei rifiuti saranno più che felici di aiutarti.

Visitare Namibia: le migliori cose da fare e vedere a Windhoek

visitare namibia windhoek

Se vuoi visitare Namibia e vederla in tutto il suo splendore, dare un’occhiata a Windhoek è praticamente un must. Infatti, Windhoek è ampiamente conosciuta per essere una delizia namibiana. Non solo ti offre tutti i tipi di avventure, ma ci sono anche molti posti interessanti da vedere.

Se vuoi visitare Namibia vai a Windhoek

Leggi questo articolo per individuare i luoghi da visitare se vai in Namibia.

Christuskirche

Christuskirche è una chiesa molto particolare con un’architettura neo-romanica. È un punto di riferimento imponente ed eccezionale che tutti riconoscono subito perché è unica e inconsueta. Puoi verificarlo di persona e la troverai estremamente interessante, attraente e semplicemente eccitante da guardare. La chiesa Christuskirche è stata costruita in arenaria di quarzo estratta nelle vicinanze della diga di Avis. La chiesa si trova su un’isola spartitraffico su Robert Mugabe Avenue, di fronte al Tintenpalast.

Namibia Craft Centre

La Namibia è un paese noto per le sue arti e per i suoi mestieri. Visitare il Namibia Craft Centre dove puoi effettivamente acquistare alcuni dei prodotti locali può essere un’esperienza fantastica. Questo stesso posto ha più di 40 negozi diversi e puoi supportare gli artisti locali. Situato in posizione centrale in Tal Street nel complesso Old Breweries con parcheggio recintato, il centro è facilmente accessibile per i conducenti o per i pedoni.

Giardino botanico nazionale della Namibia

Al National Botanic Garden of Namibia puoi scoprire la flora locale e trovi anche un giardino sviluppatosi in modo del tutto naturale. Soltanto questo fattore rende tale ambiente molto interessante, ma anche diverso dai soliti giardini del mondo. Ciò è esattamente quello che molte persone apprezzeranno durante le loro visite al giardino. Un certo numero di sentieri escursionistici autoguidati conducono i visitatori attraverso percorsi unici nel giardino botanico. Le piante legnose più comuni sono etichettate e gli elenchi di uccelli e piante sono disponibili alla reception.

Daan Viljoen Game Reserve

Poter vedere tutti i tipi di animali ed esplorare la regione su un veicolo 4×4 o anche in mountain bike è molto bello. È una di quelle avventure namibiane che molte persone devono provare, solo perché sono così interessanti, divertenti e diverse dal solito allo stesso tempo. Una escursione del genere è un’emozione unica e vale la pena farla. Il parco ha molti percorsi pedonali e consente ai turisti di spostarsi da soli. Inoltre, è un buon esempio della fauna selvatica della Namibia. Il parco copre un’area di 40 chilometri quadrati e ospita molte specie animali e vegetali.

Alte Feste

Il vecchio forte è dedicato all’indipendenza della Namibia. Puoi imparare molto sulla storia locale e puoi vedere tutti i tipi di artefatti e immagini di quell’epoca. È un ottimo modo per saperne di più sulla storia in generale del territorio ed è anche un modo per vedere i manufatti di questo fantastico Paese africano.

Riserva naturale della diga di Avis

Nella riserva naturale della diga di Avis è possibile avvistare moltissime specie di uccelli. Inoltre, puoi vedere l’immensità di questa diga costruita dai colonialisti sudafricani. È sicuramente una riserva dove si respira una sensazione di calma e pace, un posto interessante che le persone amano visitare.

Galleria d’arte nazionale della Namibia

Se ami l’arte, la National Art Gallery of Namibia è un’ottima scelta. Non è certamente una galleria d’arte immensa, ma è sicuramente un’esplosione di cultura. Sembra incredibile, c’è una vasta gamma di cose uniche ed è anche divertenti da visionare.

Windhoek è una città straordinaria e poterla visitare può essere molto eccitante. Certo, girare a Windhoek a piedi o con i mezzi di trasporto pubblico può essere un incubo. Ecco perché ti consigliamo di noleggiare un’auto a Windhoek. Il nostro consiglio è quello di noleggiare un’auto all’aeroporto di Windhoek, se hai bisogno di un’auto a noleggio durante il tuo soggiorno. Puoi controllare i prezzi qui: https://www.autoprio.it/it-namibia-windhoek-airport-wdh/. Ci sono società di noleggio situate direttamente presso il terminal. Gli autonoleggi Windhoek sono molto veloci e convenienti e ti daranno il supporto e l’aiuto che desideri. È qualcosa che porta l’esperienza di viaggio a livelli di soddisfazione più alti e rimarrai stupito dal suo valore mentre visiti la città!

Come scegliere il miglior pet food online

Il cibo per animali acquistabile tramite Internet sta prendendo sempre più piede, in quanto consente di risparmiare denaro e fatica nel trasporto.
Ma tra le tante versioni e marche attualmente disponibili, come si fa a scegliere il migliore? Scopriamolo insieme!

 

Pet food online: un settore in costante crescita

Il settore del pet food online è in costante crescita, in quanto sempre più consumatori desiderano offrire il meglio ai propri animali domestici, ai quali viene dunque assicurato un miglior benessere psico-fisico.
L'acquisto tramite web, a differenza dei canali tradizionali, consente non solo di risparmiare tempo e fatica, ma anche di trovare una scelta di prodotti decisamente più ampia a prezzi convenienti.

 

Pet food online ingredienti: quali accettare e quali evitare

Al fine di assicurarsi l'acquisto di un alimento di buona qualità, è bene conoscere gli ingredienti da prendere in considerazione e da evitare.
Il primo della lista è il più importante, dato che rappresenta la quantità di cibo maggiormente presente al'interno del prodotto.
La miglior dicitura è la rispettiva percentuale di carne fresca e carne disidratata.
Oltre a questo bisogna rivolgere la propria attenzione ai sottoprodotti, ossia tutte le parti poco nobili degli animali macellati come le frattaglie.
Per quanto riguarda invece gli ingredienti da evitare, rientrano nella categoria tutte le farine, in quanto trattasi di materie prime di scarsa qualità e dubbia provenienza.
Il medesimo discorso vale anche per le proteine e gli estratti vegetali, poiché difficilmente assimilabili da parte degli animali domestici.

 

Quattro trucchi per un acquisto sicuro

Per evitare di incappare in aziende poco trasparenti, si raccomanda di seguire i seguenti quattro trucchi per acquistare il pet food in tutta sicurezza.

1. Puntare su siti non solo per cani e gatti

Riguardo al pet food online, cani e gatti sono sicuramente gli animali che vanno per la maggiore, ma i negozi online che commercializzano anche alimenti per rettili, roditori e via discorrendo offrono un assortimento più vasto.
All'interno delle piattaforme più fornite è inoltre disponibile il cibo vivo, basti pensare ad insetti e topi.

2. Optare per i cibi biologici

Se gli animali domestici soffrono di intolleranze alimentari, allergie o problematiche legate alla digestione, meglio puntare sul pet food biologico.
La missione delle aziende produttrici consiste infatti nell'assicurare il cibo della migliore qualità anche agli amici a quattro zampe.
Esistono eshop specializzati, ma bisogna tenere conto che i prezzi, vista la maggior attenzione rivolta alla selezione delle materie prime e alla produzione, sono molto più alti rispetto alla media.

3. Osservare con attenzione le schede dei prodotti

Oltre al biologico, è bene leggere attentamente la lista degli ingredienti dei prodotti che si intendono acquistare, in quanto è proprio dalla suddetta che si riesce a constatare l'effettiva qualità.
Esistono infatti numerosi cibi per animali economici, ma per nulla scadenti, anzi non hanno davvero nulla da invidiare a quelli più costosi e distribuiti da aziende più rinomate.

4. Consultare le recensioni online

Consultare le recensioni pubblicate da altri utenti che hanno avuto modo di consumare quel determinato prodotto di pet food, può essere molto utile, specialmente se si tratta di un marchio/articolo di nicchia o poco noto al grande pubblico.
Dalle opinioni dei clienti è infatti possibile conoscere in anticipo non solo le sue caratteristiche principali, ma anche i pro/contro e il servizio di customer care dell'azienda.

Una volta scelto il sito di pet food online, non resta che ordinare quello più adatto al proprio animale domestico.

Cosa Vedere in Irpinia

Cosa vedere in Irpinia

Cosa Vedere in Irpinia? scopri il nostro fantastico viaggio dei luoghi irpini naturalistici, storici e culinari più belli e affascinanti

Cosa Vedere in Irpinia: Speciale natura

L’Irpinia è una terra affascinante, completamente immersa nella natura con bellezze artistiche e culturali che possono accogliere turisti di ogni tipo

Alla scoperta delle vette campane

Il Parco Regionale dei Monti Picentini è un’area naturale protetta che si sviluppa nell’area calcareo-dolomitica tra Avellino e Salerno. Ubicato nel cuore dell’Appennino Campano è circondato dai fiumi Sabato, Sele e Calore. La catena montuosa è costituita da rocce aspre e per questo le valli che la circondano sono ideali per fare trekking. Sono diversi i percorsi CAI organizzati per scoprire la natura ma anche le profonde gole, le sorgenti e le grotte che costeggiano la zona. Particolari anche quelli destinati ai luoghi di culto, ai castelli e ai ruderi che affollano l’intera area.

Cosa vedere in Irpinia Parco Regionale dei Monti Picentini

La bellezza del sottosuolo del Lago Laceno

Un’escursione nella natura non può ovviamente mancare di una visita alle cime che contraddistinguono i monti Picentini. Il Cervialto è la somma più alta di tutta la zona con 1809 m, anche il monte Terminio però è molto famoso e degno di nota, soprattutto per la sua conformazione che ha dato la possibilità di creare molti impianti. Per gli amanti del turismo in senso stretto è invece possibile visitare l’altopiano Laceno, una meta molto amata dove è possibile fare attività di vario tipo, ideali per tutta la famiglia. Imperdibili le Grotte del Caliendo, una cavità tra le più importanti di tutta la Campania, accessibile solo dal 1932. Questa è ubicata nel sottosuolo del Laceno e le sue acque sono state per molto tempo studiate. Per questo è possibile percorrere la grotta solo quando c’è magra, prettamente nel periodo estivo.

Cosa vedere in Irpinia Laceno Bagnoli Irpino

La natura che avvolge l’Irpinia: le aree protette

Il Parco Regionale dei Monti Picentini ospita la suggestiva Oasi WWF Valle della Caccia di Senarchia, una riserva Naturale che si estende per ben 450 ettari in provincia di Avellino. I sentieri si diramano tra i torrenti d’acqua e le betulle, qui è possibile ammirare molte piante di rara bellezza come il Pino nero. Immancabile poi una visita alla cascata dell’Acquabianca che si estende per ben trenta metri.

Tra le immancabili cose da vedere in Irpinia c’è Sant’Andrea di Conza, un borgo che vive ancora oggi di artigianato, un comune molto ospitale ricco di case bianche che abbracciano tutta la vallata. In quest’area la vegetazione è molto ricca di Salici, pioppi, ontani ed è qui che sorge l’Oasi WWF del Lago di Conza, famosa soprattutto per la sua avifauna. Ci sono ben 140 specie segnalate ed è quindi la zona più importante e più variegata dell’intera Regione. È bene armarsi di binocolo per ammirare lo spettacolo che si staglia nel cielo.

Cosa vedere in Irpinia Oasi WWF Valle della Caccia

Un tuffo nelle cascate e nei corsi d’acqua

L’altopiano di Verteglia fa parte del comune di Montella, si tratta di una piana orgoglio dei montellesi e molto decantata. Qui c’è una calma senza eguali, tanto che sembra di essere in paradiso. Da visitare assolutamente il laghetto Acque della Madonna. A poche centinaia di metri è possibile proseguire tra un tappeto di faggi e aglio selvatico verso Montella dove è possibile trovare il Torrente Santa Maria che la divide in due. Montella è famosa per le sue cascate, l’acqua è zampillante ed attira ogni anno migliaia di visitatori. Le tre cascate più famose sono quella della Lavandaia che è facile da raggiungere in quanto si trova ai piedi del Santissimo Salvatore, il monte sacro dove è posto l’omonimo santuario. Il paesaggio qui sembra da vera fiaba, la vegetazione è rigogliosa e c’è anche un vecchio mulino un tempo in funzione. La cascata deve il nome ad un’antica leggenda che ha reso tutta l’area avvolta dal mistero. Molto famosa anche la Cascata della Maronella che si trova più nascosta e quindi non visibile dalla strada. È anche possibile farsi un bel bagno ristoratore, soprattutto d’estate. Proseguendo per il fiume Calore verso Acerno, si arriva alla Cascata del Fascio, costruita artificialmente durante l’epoca fascista. Qui c’è un ponte che porta lo stesso nome, tuttavia è molto in bilico per questo è consigliato solo ai più avventurosi. La cascata è alta ben otto metri e altrettanto è profonda, l’acqua è gelida e impetuosa e bisogna fare attenzione.

Cosa Vedere in Irpinia Cascata della Lavandaia

Tra mito e leggenda: qui iniziano le storie più belle

Se volete sapere cosa vedere in Irpinia allora non potete perdervi la bellezza delle Grotte di questa zona, assolutamente impressionante. A Montella si trova la Grotta del Caprone che è di facile accesso, ci vuole circa un’ora per arrivare sul Monte Serralonga. Anche la Grotta dei Centraloni è immersa nei boschi. Un sito naturalistico molto suggestivo ma più difficile da notare.

Cosa vedere in Irpinia Ponte del Fascio

Uno dei luoghi più incantevoli, anche da un punto di vista storico, resta la Valle di Ansanto dove si trova Mefite, nei pressi di Rocca San Felice. Questo luogo da secoli è ritenuto il passaggio dalla terra agli inferi. Privo di vegetazione, a forma di triangolo, è l’apice dove confluiscono i territori di cinque comuni. Proprio Virgilio nell’Eneide mette in evidenza la sacralità del sito, definendolo la discesa agli inferi.

Infine, tra le cose da vedere assolutamente in Irpinia c’è Zungoli, il borgo famoso per le grotte bizantine. Oltre gli insediamenti urbani, sotto le case, ci sono queste grotte, una delle quali ancora ottimamente conservata.

Tra le cose da vedere in Irpinia è chiaro che un ruolo speciale lo ha la natura, questa ancora oggi domina incontaminata tutta la zona. Nonostante le costruzioni e le abitazioni, il panorama è stato rispettato a pieno ed è molto suggestivo perdersi nella vegetazione e scoprire le storie che rappresentano un luogo tanto magico.

Cosa vedere in Irpinia Cascata del Fascio

(foto di Fabio Malerba – instagram @fabio.malerba)

Cosa Vedere in Irpinia: speciale Chiese

L’Irpinia corrisponde al territorio dell’attuale provincia di Avellino. L’Irpinia non ha uno sbocco sul mare, il territorio consiste in un altopiano con una serie di valli dove spuntano numerosi rilievi e dove scorrono fiumi e torrenti. In questo territorio ci sono bellezze da vedere senza eguali.

Ma oltre alle meraviglie geografiche cosa vedere in Irpinia?

L’abbazia del Goleto

A Sant’Angelo dei Lombardi l’abbazia del Goleto è un complesso religioso costruito attorno al XII secolo e fu fondato da San Guglielmo. Nasce come un convento femminile, dopo 200 anni di splendore è decaduto. Completamente restaurato nel 1973.

Cosa Vedere in Irpinia - Abbazia di Montevergine

Il complesso monastico mariano di Mercogliano: la Madonna di Montevergine

Un altro santuario da visitare è il monumento nazionale di Montevergine. Complesso monastico mariano di Mercogliano con all’interno il quadro della Madonna di Montevergine. Durante la seconda guerra mondiale all’interno del santuario venne nascosta la Sacra Sindone, fortemente desiderata da Hitler, ma che non venne trovata.

Montella e i suoi Santuari

Su una delle montagne di Montella si trovano il Santuario del Santissimo Salvatore al cui interno è presente il “pozzo dei miracoli” in memoria del miracolo avvenuto nel 1779 quando sul picco della montagna si aprì una sorgente. Il Santuario di San Francesco a Folloni il cui nome ricorda il miracolo del leccio che protesse San Francesco dai briganti e dalla nevicata, da lì venne chiesto di realizzare il convento.

Cosa Vedere in Irpinia - Santuario del Santissimo Salvatore a Montella

Sant’Amato a Nusco

Tra le cose da vedere in Irpinia il borgo di Nusco rappresenta uno dei 200 borghi più belli d’Italia con la Concattedrale costituita da massi squadrati di pietra e sistemati in epoche diverse. Originariamente venne dedicata a S. Stefano, poi a Sant’Amato che fu il primo vescovo della diocesi di Nusco, nel 2004 durante i restauri è stata trovata nella cripta una facciata raffigurante la natività della Madonna partoriente e un presepe. Sempre a Nusco si trova la chiesa della Santissima Trinità. Con i restauri a seguito del terremoto del 1980 è emerso un grande affresco dietro all’altare maggiore con le figure della Vergine e del Cristo circondati da angeli.

il Santuario di San Gerardo Maiella a Materdomini

A Materdomini frazione di Caposele sorge il Santuario di San Gerardo Maiella dove si dice che nel Medioevo la Vergine apparve due volte a dei pastori su una collina ricoperta di sambuchi.

Cosa Vedere in Irpinia - Santuario di San Gerardo Maiella

La Basilica paleocristiana dell’Annunziata a Prata di Principato Ultra

Tra le cose da vedere in Irpinia a Prata di Principato Ultra: la Basilica paleocristiana dell’Annunziata; restaurata recentemente è una preziosa testimonianza dell’età longobarda con una catacomba paleocristiana e una basilica che risale al VI secolo. La catacomba e la basilica sono storicamente legate all’affermazione del Cristianesimo nella vicina Abellinum, che fu sede dei primi vescovi.

La chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore a Grottaminarda

La chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore a Grottaminarda sorge a pochi metri dal castello di Grottaminarda ed è stata edificata nel 1478 per poi essere del tutto ricostruita nel XVIII secolo. All’interno si trovano opere di artisti del 1600. L’edificio, a croce latina con una navata interna e diverse cappelle laterali, con facciata arricchita da lesene architettoniche laterali, un portale in pietra ornato barocco, un finestrone a campana con due nicchie laterali.

La mummia a Bonito Irpino

Tra le cose da vedere in Irpinia spostandosi a Bonito Irpino si può apprezzare all’interno della Cattedrale una cappella contenente la mummia di Vincenzo Camuso un misterioso personaggio particolarmente venerato quasi come un santo per le proprietà taumaturgiche attestate dai numerosi ex-voto presenti nelle pareti della cappella. All’interno della cattedrale sono presenti opere lignee tra cui spicca il coro ligneo del 1788.

Cosa Vedere in Irpinia - mummia di Vincenzo Camuso

Il Duomo e la Chiesa di S. Francesco di Avellino

Nel punto più alto di Avellino si trova il Duomo che risale al 1132. Nel corso degli anni tra eventi bellici e terremoti ha subito notevoli cambiamenti. L’interno, a croce latina, presenta tre navate e dieci cappelle laterali. Dal transetto si accede alla parte più antica del duomo: la cripta dell’Addolorata del VI secolo. In stile romanico a tre navate divise da colonne di pietra. Un gioiello all’interno del Duomo. Sempre ad Avellino è sita la Chiesa di S. Francesco nel popolare quartiere del Borgo Ferrovia costruita negli anni sessanta, con casa canonica e locali annessi per il servizio pastorale.

Cosa Vedere in Irpinia - Duomo di Avellino

Le chiese di San Nicola e Sant’Anna a Savignano Irpino

A Savignano Irpino si può ammirare la chiesa di San Nicola e Sant’Anna. Costruita intorno all’anno 1000 e terminata nel XIV secolo si erige sulla collina e presenta il battistero con portale in pietra del 1514. Il campanile, separato dalla chiesa, corrisponde a una delle torri che costituivano il sistema difensivo.

Cosa vedere in Irpinia: Speciale Musei

Cosa vedere in Irpinia se si ama l’arte

La scelta di cosa vedere in Irpinia non può non partire dal capoluogo di regione. Il Museo Irpino ad Avellino, il più rilevante polo museale della città campana, comprende due sedi: la prima è quella storica di Palazzo della Cultura in Via Europa, mentre la seconda, istituita più di recente, si trova all’interno del Carcere borbonico di Avellino e ospita le sezioni di concezione più moderna. Visitando il museo Irpino il visitatore potrà scoprire le tantissime collezioni archeologiche e di epoca risorgimentale, oltre alla Pinacoteca di provincia, al Lapidario e a moltissimi spazi riservati ai più piccoli, che sapranno coinvolgerli per aiutarli ad imparare divertendosi.

Cosa vedere in Irpinia per scoprire la gente del luogo

Il Museo Etnografico di Aquilonia a ingresso gratuito costituisce una vera e propria perla museale, che saprà stupire il visitatore alla ricerca di cosa vedere in Irpinia, coinvolgendolo in un viaggio nei costumi della popolazione locale. Il tutto è reso possibile grazie anche alla partecipazione degli emigrati che hanno contribuito a rendere il museo quel che è, donando oggetti e facendo offerte in denaro. Attraverso dei punti interattivi, che coinvolgono in particolare i visitatori più giovani mettendoli in prima linea nella scoperta della propria storia, si potrà fare un salto nel passato per riuscire a capire meglio il presente. Anche il Museo della civiltà contadina ad Andretta mira a far comprendere la vita quotidiana dei contadini della Valle dell’Ofanto, attraverso tutti gli attrezzi ed i reperti archeologici ritrovati negli anni. In particolare sono stati ricostruiti gli ambienti domestici e lavorativi che caratterizzavano i contadini in diverse epoche. Nello spazio del Contadino si trovano tutti gli arnesi per l’agricoltura oltre a quelli impiegati per la produzione del vino, attività che tuttora rende famosa l’Irpinia. Infine, una menzione particolare va riservata al Museo della Gente senza Storia ad Altavilla Irpina che sorge in un edificio spettacolare all’interno del quale si possono ammirare oggetti e suppellettili di persone comuni le quali, lontano dai fasti nobiliari, fin dall’epoca antica hanno contribuito a rendere grande questa zona.

Cosa vedere in Irpinia per scoprirne i legami storici

I normanni hanno avuto un importante ruolo in queste zone, come testimoniato dal Museo della Civiltà Normanna ad Ariano Irpino, dove sorgeva la prima Contea italiana. I lasciti di questo popolo sono celebrati attraverso i ritrovamenti locali, tra cui svariate tipologie di armi, alabardi di diverse famiglie, documenti e monete. Ad Ariano Irpino è da segnalare anche la presenza del Museo degli argenti, con sede nell’antica tesoreria della Chiesa di Santa Maria Assunta. Altro luogo d’interesse si trova dove oggi sorge il Museo della ceramica a Calitri, in origine una costruzione del diciassettesimo secolo: si trattava di un castello dalle proporzioni maestose che dopo un terremoto avvenuto verso la fine del secolo venne riconvertito in un borgo. Un altro terremoto tre secoli più tardi, nel 1980, determinò il cedimento di quel che nel frattempo era divenuto Borgo Castello, ma grazie a una minuziosa opera di ricostruzione e riqualificazione, oggi qui sorge il Museo della ceramica. Visitando quest’edificio a Calitri è possibile, non solo vedere manufatti di ottimo pregio, bensì, avere uno spaccato sul legame tra uomo e natura in queste terre. Il paese di Fontanarosa, noto per la lavorazione della pietra, vanta la presenza del Museo del Carro, conteso con quello di Mirabella, che rende omaggio ad una tradizione secolare del luogo. Quando si sceglie cosa vedere in Irpinia, gli appassionati di collezioni curiose non potranno perdere il Museo dei Misteri di Cartapesta, mentre coloro che amano le iconografie religiose troveranno ottimi esemplari sia nel Museo di Arte Sacra a Mirabella che presso il Museo diocesano a Nusco. Infine, gli amanti dei prodotti alimentari tipici, che desiderano scoprire la storia di un frutto che qui raggiunge apici qualitativi, potranno recarsi al Museo della castagna a Montella.

Cosa vedere in Irpinia: Speciale Storia e centri storici

Cosa vedere in Irpinia girando i centri storici alla riscoperta della storia

L’Irpinia, corrispondente all’attuale provincia di Avellino, è un’area della Campania collocata in una zona prevalentemente montuosa con la presenza di diversi laghi e fiumi abitata da circa 420.000 abitanti. Vediamo insieme cosa vedere in Irpinia tornando indietro con il tempo attraversando i centri storici irpini.

I Tesori di Nusco

Nusco è uno dei comuni più alti appartenenti alla provincia di Avellino, viene anche chiamato il Balcone dell’Irpinia proprio perché si può godere di un panorama a dir poco unico. Il castello di questa città rimase uno dei più sicuri per molto tempo, infatti diede riparo a Guglielmo, l’ultimo Duca di Puglia.

La nascita di Calitri

Calitri, uno dei comuni con l’espansione territoriale più ampia dell’Irpinia, ha le sue prime tracce di essere umani già dal neolitico però diventa un vero borgo solo durante il medioevo, da quel momento in poi fu centro di molte guerre per prenderne il controllo.

Il Parco Archeologico di Abellinum

Una cosa da vedere in Irpinia è senza dubbio Il Parco Archeologico di Abellinum, con i suoi 25 ettari di espansione, è ancora circondato dalle antiche mura di Avellino per circa 2 km.
All’interno di esso possiamo ritrovare molte strutture tipiche Romane come ad esempio:

  • Il forum, ovvero, l’antica piazza della città, e li si possono scorgere svariati templi;
  • Un’ incredibile struttura termale;
  • Una Domus di quasi 2500 m² nella quale è ancora possibile vedere la divisione degli spazi secondo l’architettura romana.

L’Area archeologica di Compsa

Parlando di aree archeologiche, non può certamente mancare l’area archeologica di Compsa: si trova sulla parte alta di una collina dell’Irpinia, abitata fino al 1980, la cittadina di Conza della Campania venne distrutta da un terremoto devastante. In seguito a questo terremoto, riemersero numerose strutture come il Foro e l’Anfiteatro e oltre a vari reperti come sarcofagi.

Il Parco Archeologico di Aeclanum

Quello che adesso è un parco archeologico con il nome di Aeclanum, inizia la sua storia molti secoli fa, intorno al III secolo A.C infatti esso era uno dei centri sanniti più importanti.
Una volta che venne conquistata dai Romani, la città sviluppò le tipiche strutture romane ed alcune di esse sono visibili tutt’ora come per esempio le terme, la piazzetta del mercato, alcuni parti di mura ed alcune botteghe.

Mercogliano e il borgo medievale di Capocastello

Mercogliano è un comune in provincia di Avellino di circa 12.000 abitanti, prende questo nome probabilmente da Mercurianum che erano gli antichi magistrati che pregavano Mercurio. Anche questa cittadina venne conquistata dai Romani e si pensa che le prime forme di cristianesimo sviluppatesi in questa città risalgano al IV secolo.

Il Palazzo Anzani di Ariano Irpino

Il Palazzo Anzani non è altro che la sede del Museo Archeologico.
All’interno di esso possiamo trovare i tipici oggetti comuni come tazze e vasi risalenti al neolitico e forni per la lavorazione del bronzo risalenti ad un’epoca successiva.
Risalenti all’epoca Romana ci sono invece monete, utensili in bronzo, vetro e ceramiche.
Una cosa da vedere in Irpinia, è senza dubbio il Castello Normanno e la grande Villa Comunale annessa, il castello venne utilizzato per circa un millennio per poi essere abbandonato con le grandi guerre d’Italia quindi nel XVI secolo.
Da quel momento in poi venne abbandonato del tutto se non per far pascolare gli animali, intorno a questo castello infatti, possiamo ammirare un bellissimo giardino che lo circonda.

La Torre Orologio di Avellino

La Torre Orologio di Avellino, con i suoi 36 metri di altezza è il principale simbolo di questa città, costruita con il suo semplice stile barocco, è il centro della piazza Amendola ed è facilmente visibile da quasi tutti i luoghi circostanti.
A causa di svariati terremoti, la torre fu ristrutturata numerose volte, ma, ora come prima, sovrasta i palazzi di questa città.

Cosa vedere in Irpinia: speciale cibo

Vuoi sapere cosa vedere in Irpinia?
La sorpresa dei paesaggi da favola in Irpinia

Chissà se l’antica tribù che abitava l’Irpinia, gli Irpini, il cui animale sacro era il lupo, abbia mai immaginato che oggi, il territorio dove viveva la sua popolazione, sarebbe stato apprezzato e considerato come uno dei più belli d’Italia!
Forse sì perché il verde dei boschi, dei paesaggi naturali e le terre quasi selvagge, hanno avuto origine già da quei tempi.
La prima cosa da vedere in Irpinia è il verde dei territori che regala quel contatto con la natura offrendo esperienze naturalistiche.
E allora cosa si può vedere in Irpinia? Non resta che iniziare a immergersi nelle attrazioni offerte dal Parco Regionale “Monti Picentini” con l’opportunità di compiere escursioni nei boschi e nelle riserve naturali, attraversando sentieri che sfiorano il fiabesco per quanto sono spettacolari e straordinari. In questi luoghi incantati, attraversando torrenti e cascate, è piacevole camminare tra boschi secolari di faggi e betulle, osservando volatili e oltre cento specie di altri animali.
Lasciandosi alle spalle questo paradiso per gli amanti della montagna e non solo, l’Irpinia offre ancora da vedere degli affascinanti scorci di borghi e castelli: spettacoli della natura che coniugano storie e leggende dell’antichità conservando magia e saggezza di tempi passati.
Il “Castello Normanno” nei pressi di “Ariano Irpino” è uno di quei castelli che accolgono i visitatori increduli per il suo particolare incanto.

Non solo Natura e paesaggi

L’accogliente Irpinia da mangiare, oltre che da vedere

E dopo aver visitato in lungo e largo le terre splendide dell’Irpinia, rimandando la visita al giorno dopo, una sosta per raccogliere e assaggiare la prelibata “Castagna di Montella” è di rito. Come è più che un rito assaporare il pane caldo e appena sfornato di Montecalvo e sorseggiare il vino di tufo delle enoteche irpine.

Ma cosa ha di caratteristico la “Castagna di Montella”?

cosa vedere in irpinia - castagne di montella

La “Castagna di Montella” è un prodotto di qualità IGP. Nei tempi passati era il pane dei poveri, oggi si distingue per il sapore caratteristico, dolce e molto gradevole, che fa della “castagna di Montella” un ingrediente richiesto per la preparazione di pietanze salate e dolci. Ha la buccia molto sottile che si stacca con facilità dalla polpa bianca e croccante.
Essa impiega circa un mese per raggiungere la piena maturazione; è raccolta nel mese di ottobre, con metodi manuali legati alla tradizione contadina, con quella cura e attenta selezione del frutto, tramandata da generazioni. La castagna è un frutto di cui è abbastanza difficile la conservazione poiché, appena raccolta, tende a deperire. A “Montella” la castagna si conserva con il suo sistema più idoneo: la “curatura”. Tale metodo consiste nell’immergere il frutto appena raccolto in semplice acqua, per un periodo che può variare dai quattro agli otto giorni. A fine trattamento il frutto è lasciato asciugare sopra listelli di legno per favorire la circolazione dell’aria. Per chi non ha mai assaggiato la “castagna di Montella IGP“, si consiglia di fare una capatina nelle zone dove viene raccolta, oltre che nelle zone di Montella, in quelle di “Bagnoli e Cassano Irpino”.
Qua è possibile degustare panzerotti di castagne, deliziarsi con “castagne sciroppate al liquore” e concludere con “frittelle di castagne”. Per chi le ama al naturale, delle semplici caldarroste lasceranno il segno!

Pane di Montecalvo

cosa vedere in irpinia - pane di montecalvo

C’è un minuscolo paese nelle colline dell’avellinese, uno di quei borghi antichi e dimenticati che sembrano uscire dai libri delle fate: Montecalvo Irpino dove, oltre a rimanere sorpresi per come l’opera umana sia riuscita a costruire case e chiese su quel cucuzzolo, si rimane a bocca aperta, letteralmente, davanti al sapore di un pane a dir poco unico! La crosta di quel pane appena sfornato è molto spessa fuori, dalla mollica compatta dentro. L’impasto viene fatto ogni giorno con il grano duro proveniente da una varietà locale molto antica, seguendo quelle remote ricette tramandate da padre in figlio: è un pane più unico che raro, preparato nelle antiche madie di legno, con aggiunta di acqua e lievito madre.
Vi è un rigoroso rispetto nell’utilizzo degli ingredienti originali e delle tradizioni per tutto il processo di lavorazione: il grano “saragolla”, un tipo di grano duro coltivato esclusivamente nelle montagne dell’avellinese; la frantumazione del grano tramite macchine apposite, antiche e risalenti addirittura agli anni quaranta; il lievito proveniente dalla pasta madre serbata gelosamente in un contenitore di terracotta; la particolarissima lievitazione naturale che prevede la copertura dei pani con fazzoletti realizzati in puro cotone; la cottura nel forno, costruito con mattoni locali, dalla caratteristica forma di cupola, con legna leggera, sono tutte accortezze legate alla ricetta tradizionale che fanno del pane di Montecalvo una delizia unica che si conserva intatto per circa una settimana, grazie alle sue caratteristiche.
Per le strade del paesino l’odore del pane appena sfornato è una meraviglia da assaggiare assolutamente.

Enoteca Regionale dei Vini d’Irpinia a Tufo

cosa vedere in irpinia - vino

Infine da assaporare è senza dubbio il vino prodotto nelle colline dell’Irpinia che sono senza dubbio degni ambasciatori di un territorio capace di accogliere, ospitare, sorprendere e regalare emozioni a tutti i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.
Nella provincia di Avellino sono presenti vini fantastici per gli intenditori: “Greco di Tufo“, “Taurasi” e “Fiano d’Avellino” sono i tre vini rigorosamente DOCG prodotti attraverso delle attente e antiche lavorazioni, presenti nelle enoteche di tutto il mondo.
Si tratta di vini prodotti da vitigni la cui coltivazione avviene in un territorio geologico ricco di tufo.
Pane, vino e castagne, consumati davanti a splendidi scenari naturali sono una delle meraviglie da ricordare per chi ha già conosciuto i posti da vedere in Irpinia e un invito per chi ancora non c’è mai stato.

Cosa vedere in Irpinia: speciale Castelli

La bellezza culturale dell’Irpinia.

L’Irpinia è caratterizzata da innumerevoli castelli centenari: terra di conquiste a causa della sua strategica posizione, molti uomini importanti e facoltosi hanno costruito edifici nel corso del tempo. In questo articolo elencheremo alcuni fra i luoghi da visitare per avere un’idea della bellezza travolgente dell’architettura della zona.
Tra I fiumi Calore e Sabato si erge il famoso Castello della Leonessa di Montemiletto, che appartenne ai feudatari de Tocco. Questo edificio ospitò per ben due volte Carlo III di Borbone.
Nel IX secolo, lungo la linea di confine fra il Principato di Salerno e quello di Benevento, fu costruito il Castello Candriano di Torella de Lombardi: dotato di numerose feritoie da cui venivano scagliate frecce incendiarie, questo edificio colpisce chi lo visita per la forma cilindrica del Donjon.
La Rocca di San Felice, dove si trova la Mefite, un piccolo lago giá noto a Virgilio.
Il Castello di Altavilla Irpina è una struttura storica costruita in epoca normanna e diventata residenziale per mano di Bartolomeo I de Capua. Ancora oggi abitato, è uno splendido esempio di architettura medievale iniziato nel XII secolo e finito nel XV secolo.
Il Castello del Monte di Montella fu invece edificato dai Longobardi su precedenti resti romani, attorno ai quali sono stati ritrovati anche resti funerari, conservati nel museo apposito. Sia i resti rinvenuti, sia il castello stesso sono visitabili attualmente.
Il santuario di San Gerardo dallo stile neoclassico a Materdomini, una frazione di Caposele, nato nel luogo dove la Vergine apparve ben due volte ai pastori che facevano pascolare il gregge sulle colline.
La storia di Melito Vecchio, cittá fantasma che ha cambiato ben tre diverse ubicazioni a causa di disgrazie naturali come terremoti, alluvioni e dissesti vari.
La Torre Angioina di Summonte, ritenuto il presidio militare per eccellenza per la sua ubicazione.
E poi se ci si chiedere ancora cosa vedere in Irpinia abbiamo: il Castello di Gesualdo, il Castello di Bisaccia, il Castello Normanno Guevara di Savignano Irpino, il Castello di Zungoli di fondazione normanna.

Irpinia: Terra Vera

Ciò che la terra dell’Irpinia offre ai visitatori interessati alla storia vera, quella fatta di conquiste, di castelli reali che sono stati e sono tutt’ora abitati, è una lista infinitamente lunga di luoghi ricchi di cultura: il secondo Maschio Angioino dopo quello di Napoli ne è un esempio lampante.
Recarsi in un ambiente tanto brulicante di cultura, fatto di sfumature normanne e longobarde successivamente incrociate con la cultura cattolica ed i suoi santuari tanto famosi, rende reale ciò che i libri di storia insegnano.

Irpinia: Castelli e storia

Diffusissimi in questa parte della Campania, i castelli sono la vera attrazione di questo attraente luogo. La conservazione quasi totale degli edifici é data dal fatto che sono stati abitati a lungo, perchè la proprietà è passata spesso tra feudatari all’interno dei vari Regni che si sono susseguiti.
Terra di conquiste per chiunque ci abbia messo piede, sin dall’epoca romana, in questo luogo sono tantissime le tracce lasciate da chi vi ha abitato. Andare alla ricerca di queste opere d’arte che rendono viva la storia che ci è stata narrata, ha qualcosa di fiabesco e sicuramente di affascinante per tutti coloro che sentono battere forte il cuore nel petto davanti a tanta maestosità.

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