Cosa Vedere in Irpinia? scopri il nostro fantastico viaggio dei luoghi irpini naturalistici, storici e culinari più belli e affascinanti
Cosa Vedere in Irpinia: Speciale natura
L’Irpinia è una terra affascinante, completamente immersa nella natura con bellezze artistiche e culturali che possono accogliere turisti di ogni tipo
Alla scoperta delle vette campane
Il Parco Regionale dei Monti Picentini è un’area naturale protetta che si sviluppa nell’area calcareo-dolomitica tra Avellino e Salerno. Ubicato nel cuore dell’Appennino Campano è circondato dai fiumi Sabato, Sele e Calore. La catena montuosa è costituita da rocce aspre e per questo le valli che la circondano sono ideali per fare trekking. Sono diversi i percorsi CAI organizzati per scoprire la natura ma anche le profonde gole, le sorgenti e le grotte che costeggiano la zona. Particolari anche quelli destinati ai luoghi di culto, ai castelli e ai ruderi che affollano l’intera area.
La bellezza del sottosuolo del Lago Laceno
Un’escursione nella natura non può ovviamente mancare di una visita alle cime che contraddistinguono i monti Picentini. Il Cervialto è la somma più alta di tutta la zona con 1809 m, anche il monte Terminio però è molto famoso e degno di nota, soprattutto per la sua conformazione che ha dato la possibilità di creare molti impianti. Per gli amanti del turismo in senso stretto è invece possibile visitare l’altopiano Laceno, una meta molto amata dove è possibile fare attività di vario tipo, ideali per tutta la famiglia. Imperdibili le Grotte del Caliendo, una cavità tra le più importanti di tutta la Campania, accessibile solo dal 1932. Questa è ubicata nel sottosuolo del Laceno e le sue acque sono state per molto tempo studiate. Per questo è possibile percorrere la grotta solo quando c’è magra, prettamente nel periodo estivo.
La natura che avvolge l’Irpinia: le aree protette
Il Parco Regionale dei Monti Picentini ospita la suggestiva Oasi WWF Valle della Caccia di Senarchia, una riserva Naturale che si estende per ben 450 ettari in provincia di Avellino. I sentieri si diramano tra i torrenti d’acqua e le betulle, qui è possibile ammirare molte piante di rara bellezza come il Pino nero. Immancabile poi una visita alla cascata dell’Acquabianca che si estende per ben trenta metri.
Tra le immancabili cose da vedere in Irpinia c’è Sant’Andrea di Conza, un borgo che vive ancora oggi di artigianato, un comune molto ospitale ricco di case bianche che abbracciano tutta la vallata. In quest’area la vegetazione è molto ricca di Salici, pioppi, ontani ed è qui che sorge l’Oasi WWF del Lago di Conza, famosa soprattutto per la sua avifauna. Ci sono ben 140 specie segnalate ed è quindi la zona più importante e più variegata dell’intera Regione. È bene armarsi di binocolo per ammirare lo spettacolo che si staglia nel cielo.
Un tuffo nelle cascate e nei corsi d’acqua
L’altopiano di Verteglia fa parte del comune di Montella, si tratta di una piana orgoglio dei montellesi e molto decantata. Qui c’è una calma senza eguali, tanto che sembra di essere in paradiso. Da visitare assolutamente il laghetto Acque della Madonna. A poche centinaia di metri è possibile proseguire tra un tappeto di faggi e aglio selvatico verso Montella dove è possibile trovare il Torrente Santa Maria che la divide in due. Montella è famosa per le sue cascate, l’acqua è zampillante ed attira ogni anno migliaia di visitatori. Le tre cascate più famose sono quella della Lavandaia che è facile da raggiungere in quanto si trova ai piedi del Santissimo Salvatore, il monte sacro dove è posto l’omonimo santuario. Il paesaggio qui sembra da vera fiaba, la vegetazione è rigogliosa e c’è anche un vecchio mulino un tempo in funzione. La cascata deve il nome ad un’antica leggenda che ha reso tutta l’area avvolta dal mistero. Molto famosa anche la Cascata della Maronella che si trova più nascosta e quindi non visibile dalla strada. È anche possibile farsi un bel bagno ristoratore, soprattutto d’estate. Proseguendo per il fiume Calore verso Acerno, si arriva alla Cascata del Fascio, costruita artificialmente durante l’epoca fascista. Qui c’è un ponte che porta lo stesso nome, tuttavia è molto in bilico per questo è consigliato solo ai più avventurosi. La cascata è alta ben otto metri e altrettanto è profonda, l’acqua è gelida e impetuosa e bisogna fare attenzione.
Tra mito e leggenda: qui iniziano le storie più belle
Se volete sapere cosa vedere in Irpinia allora non potete perdervi la bellezza delle Grotte di questa zona, assolutamente impressionante. A Montella si trova la Grotta del Caprone che è di facile accesso, ci vuole circa un’ora per arrivare sul Monte Serralonga. Anche la Grotta dei Centraloni è immersa nei boschi. Un sito naturalistico molto suggestivo ma più difficile da notare.
Uno dei luoghi più incantevoli, anche da un punto di vista storico, resta la Valle di Ansanto dove si trova Mefite, nei pressi di Rocca San Felice. Questo luogo da secoli è ritenuto il passaggio dalla terra agli inferi. Privo di vegetazione, a forma di triangolo, è l’apice dove confluiscono i territori di cinque comuni. Proprio Virgilio nell’Eneide mette in evidenza la sacralità del sito, definendolo la discesa agli inferi.
Infine, tra le cose da vedere assolutamente in Irpinia c’è Zungoli, il borgo famoso per le grotte bizantine. Oltre gli insediamenti urbani, sotto le case, ci sono queste grotte, una delle quali ancora ottimamente conservata.
Tra le cose da vedere in Irpinia è chiaro che un ruolo speciale lo ha la natura, questa ancora oggi domina incontaminata tutta la zona. Nonostante le costruzioni e le abitazioni, il panorama è stato rispettato a pieno ed è molto suggestivo perdersi nella vegetazione e scoprire le storie che rappresentano un luogo tanto magico.
(foto di Fabio Malerba – instagram @fabio.malerba)
Cosa Vedere in Irpinia: speciale Chiese
L’Irpinia corrisponde al territorio dell’attuale provincia di Avellino. L’Irpinia non ha uno sbocco sul mare, il territorio consiste in un altopiano con una serie di valli dove spuntano numerosi rilievi e dove scorrono fiumi e torrenti. In questo territorio ci sono bellezze da vedere senza eguali.
Ma oltre alle meraviglie geografiche cosa vedere in Irpinia?
L’abbazia del Goleto
A Sant’Angelo dei Lombardi l’abbazia del Goleto è un complesso religioso costruito attorno al XII secolo e fu fondato da San Guglielmo. Nasce come un convento femminile, dopo 200 anni di splendore è decaduto. Completamente restaurato nel 1973.
Il complesso monastico mariano di Mercogliano: la Madonna di Montevergine
Un altro santuario da visitare è il monumento nazionale di Montevergine. Complesso monastico mariano di Mercogliano con all’interno il quadro della Madonna di Montevergine. Durante la seconda guerra mondiale all’interno del santuario venne nascosta la Sacra Sindone, fortemente desiderata da Hitler, ma che non venne trovata.
Montella e i suoi Santuari
Su una delle montagne di Montella si trovano il Santuario del Santissimo Salvatore al cui interno è presente il “pozzo dei miracoli” in memoria del miracolo avvenuto nel 1779 quando sul picco della montagna si aprì una sorgente. Il Santuario di San Francesco a Folloni il cui nome ricorda il miracolo del leccio che protesse San Francesco dai briganti e dalla nevicata, da lì venne chiesto di realizzare il convento.
Sant’Amato a Nusco
Tra le cose da vedere in Irpinia il borgo di Nusco rappresenta uno dei 200 borghi più belli d’Italia con la Concattedrale costituita da massi squadrati di pietra e sistemati in epoche diverse. Originariamente venne dedicata a S. Stefano, poi a Sant’Amato che fu il primo vescovo della diocesi di Nusco, nel 2004 durante i restauri è stata trovata nella cripta una facciata raffigurante la natività della Madonna partoriente e un presepe. Sempre a Nusco si trova la chiesa della Santissima Trinità. Con i restauri a seguito del terremoto del 1980 è emerso un grande affresco dietro all’altare maggiore con le figure della Vergine e del Cristo circondati da angeli.
il Santuario di San Gerardo Maiella a Materdomini
A Materdomini frazione di Caposele sorge il Santuario di San Gerardo Maiella dove si dice che nel Medioevo la Vergine apparve due volte a dei pastori su una collina ricoperta di sambuchi.
La Basilica paleocristiana dell’Annunziata a Prata di Principato Ultra
Tra le cose da vedere in Irpinia a Prata di Principato Ultra: la Basilica paleocristiana dell’Annunziata; restaurata recentemente è una preziosa testimonianza dell’età longobarda con una catacomba paleocristiana e una basilica che risale al VI secolo. La catacomba e la basilica sono storicamente legate all’affermazione del Cristianesimo nella vicina Abellinum, che fu sede dei primi vescovi.
La chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore a Grottaminarda
La chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore a Grottaminarda sorge a pochi metri dal castello di Grottaminarda ed è stata edificata nel 1478 per poi essere del tutto ricostruita nel XVIII secolo. All’interno si trovano opere di artisti del 1600. L’edificio, a croce latina con una navata interna e diverse cappelle laterali, con facciata arricchita da lesene architettoniche laterali, un portale in pietra ornato barocco, un finestrone a campana con due nicchie laterali.
La mummia a Bonito Irpino
Tra le cose da vedere in Irpinia spostandosi a Bonito Irpino si può apprezzare all’interno della Cattedrale una cappella contenente la mummia di Vincenzo Camuso un misterioso personaggio particolarmente venerato quasi come un santo per le proprietà taumaturgiche attestate dai numerosi ex-voto presenti nelle pareti della cappella. All’interno della cattedrale sono presenti opere lignee tra cui spicca il coro ligneo del 1788.
Il Duomo e la Chiesa di S. Francesco di Avellino
Nel punto più alto di Avellino si trova il Duomo che risale al 1132. Nel corso degli anni tra eventi bellici e terremoti ha subito notevoli cambiamenti. L’interno, a croce latina, presenta tre navate e dieci cappelle laterali. Dal transetto si accede alla parte più antica del duomo: la cripta dell’Addolorata del VI secolo. In stile romanico a tre navate divise da colonne di pietra. Un gioiello all’interno del Duomo. Sempre ad Avellino è sita la Chiesa di S. Francesco nel popolare quartiere del Borgo Ferrovia costruita negli anni sessanta, con casa canonica e locali annessi per il servizio pastorale.
Le chiese di San Nicola e Sant’Anna a Savignano Irpino
A Savignano Irpino si può ammirare la chiesa di San Nicola e Sant’Anna. Costruita intorno all’anno 1000 e terminata nel XIV secolo si erige sulla collina e presenta il battistero con portale in pietra del 1514. Il campanile, separato dalla chiesa, corrisponde a una delle torri che costituivano il sistema difensivo.
Cosa vedere in Irpinia: Speciale Musei
Cosa vedere in Irpinia se si ama l’arte
La scelta di cosa vedere in Irpinia non può non partire dal capoluogo di regione. Il Museo Irpino ad Avellino, il più rilevante polo museale della città campana, comprende due sedi: la prima è quella storica di Palazzo della Cultura in Via Europa, mentre la seconda, istituita più di recente, si trova all’interno del Carcere borbonico di Avellino e ospita le sezioni di concezione più moderna. Visitando il museo Irpino il visitatore potrà scoprire le tantissime collezioni archeologiche e di epoca risorgimentale, oltre alla Pinacoteca di provincia, al Lapidario e a moltissimi spazi riservati ai più piccoli, che sapranno coinvolgerli per aiutarli ad imparare divertendosi.
Cosa vedere in Irpinia per scoprire la gente del luogo
Il Museo Etnografico di Aquilonia a ingresso gratuito costituisce una vera e propria perla museale, che saprà stupire il visitatore alla ricerca di cosa vedere in Irpinia, coinvolgendolo in un viaggio nei costumi della popolazione locale. Il tutto è reso possibile grazie anche alla partecipazione degli emigrati che hanno contribuito a rendere il museo quel che è, donando oggetti e facendo offerte in denaro. Attraverso dei punti interattivi, che coinvolgono in particolare i visitatori più giovani mettendoli in prima linea nella scoperta della propria storia, si potrà fare un salto nel passato per riuscire a capire meglio il presente. Anche il Museo della civiltà contadina ad Andretta mira a far comprendere la vita quotidiana dei contadini della Valle dell’Ofanto, attraverso tutti gli attrezzi ed i reperti archeologici ritrovati negli anni. In particolare sono stati ricostruiti gli ambienti domestici e lavorativi che caratterizzavano i contadini in diverse epoche. Nello spazio del Contadino si trovano tutti gli arnesi per l’agricoltura oltre a quelli impiegati per la produzione del vino, attività che tuttora rende famosa l’Irpinia. Infine, una menzione particolare va riservata al Museo della Gente senza Storia ad Altavilla Irpina che sorge in un edificio spettacolare all’interno del quale si possono ammirare oggetti e suppellettili di persone comuni le quali, lontano dai fasti nobiliari, fin dall’epoca antica hanno contribuito a rendere grande questa zona.
Cosa vedere in Irpinia per scoprirne i legami storici
I normanni hanno avuto un importante ruolo in queste zone, come testimoniato dal Museo della Civiltà Normanna ad Ariano Irpino, dove sorgeva la prima Contea italiana. I lasciti di questo popolo sono celebrati attraverso i ritrovamenti locali, tra cui svariate tipologie di armi, alabardi di diverse famiglie, documenti e monete. Ad Ariano Irpino è da segnalare anche la presenza del Museo degli argenti, con sede nell’antica tesoreria della Chiesa di Santa Maria Assunta. Altro luogo d’interesse si trova dove oggi sorge il Museo della ceramica a Calitri, in origine una costruzione del diciassettesimo secolo: si trattava di un castello dalle proporzioni maestose che dopo un terremoto avvenuto verso la fine del secolo venne riconvertito in un borgo. Un altro terremoto tre secoli più tardi, nel 1980, determinò il cedimento di quel che nel frattempo era divenuto Borgo Castello, ma grazie a una minuziosa opera di ricostruzione e riqualificazione, oggi qui sorge il Museo della ceramica. Visitando quest’edificio a Calitri è possibile, non solo vedere manufatti di ottimo pregio, bensì, avere uno spaccato sul legame tra uomo e natura in queste terre. Il paese di Fontanarosa, noto per la lavorazione della pietra, vanta la presenza del Museo del Carro, conteso con quello di Mirabella, che rende omaggio ad una tradizione secolare del luogo. Quando si sceglie cosa vedere in Irpinia, gli appassionati di collezioni curiose non potranno perdere il Museo dei Misteri di Cartapesta, mentre coloro che amano le iconografie religiose troveranno ottimi esemplari sia nel Museo di Arte Sacra a Mirabella che presso il Museo diocesano a Nusco. Infine, gli amanti dei prodotti alimentari tipici, che desiderano scoprire la storia di un frutto che qui raggiunge apici qualitativi, potranno recarsi al Museo della castagna a Montella.
Cosa vedere in Irpinia: Speciale Storia e centri storici
Cosa vedere in Irpinia girando i centri storici alla riscoperta della storia
L’Irpinia, corrispondente all’attuale provincia di Avellino, è un’area della Campania collocata in una zona prevalentemente montuosa con la presenza di diversi laghi e fiumi abitata da circa 420.000 abitanti. Vediamo insieme cosa vedere in Irpinia tornando indietro con il tempo attraversando i centri storici irpini.
I Tesori di Nusco
Nusco è uno dei comuni più alti appartenenti alla provincia di Avellino, viene anche chiamato il Balcone dell’Irpinia proprio perché si può godere di un panorama a dir poco unico. Il castello di questa città rimase uno dei più sicuri per molto tempo, infatti diede riparo a Guglielmo, l’ultimo Duca di Puglia.
La nascita di Calitri
Calitri, uno dei comuni con l’espansione territoriale più ampia dell’Irpinia, ha le sue prime tracce di essere umani già dal neolitico però diventa un vero borgo solo durante il medioevo, da quel momento in poi fu centro di molte guerre per prenderne il controllo.
Il Parco Archeologico di Abellinum
Una cosa da vedere in Irpinia è senza dubbio Il Parco Archeologico di Abellinum, con i suoi 25 ettari di espansione, è ancora circondato dalle antiche mura di Avellino per circa 2 km.
All’interno di esso possiamo ritrovare molte strutture tipiche Romane come ad esempio:
- Il forum, ovvero, l’antica piazza della città, e li si possono scorgere svariati templi;
- Un’ incredibile struttura termale;
- Una Domus di quasi 2500 m² nella quale è ancora possibile vedere la divisione degli spazi secondo l’architettura romana.
L’Area archeologica di Compsa
Parlando di aree archeologiche, non può certamente mancare l’area archeologica di Compsa: si trova sulla parte alta di una collina dell’Irpinia, abitata fino al 1980, la cittadina di Conza della Campania venne distrutta da un terremoto devastante. In seguito a questo terremoto, riemersero numerose strutture come il Foro e l’Anfiteatro e oltre a vari reperti come sarcofagi.
Il Parco Archeologico di Aeclanum
Quello che adesso è un parco archeologico con il nome di Aeclanum, inizia la sua storia molti secoli fa, intorno al III secolo A.C infatti esso era uno dei centri sanniti più importanti.
Una volta che venne conquistata dai Romani, la città sviluppò le tipiche strutture romane ed alcune di esse sono visibili tutt’ora come per esempio le terme, la piazzetta del mercato, alcuni parti di mura ed alcune botteghe.
Mercogliano e il borgo medievale di Capocastello
Mercogliano è un comune in provincia di Avellino di circa 12.000 abitanti, prende questo nome probabilmente da Mercurianum che erano gli antichi magistrati che pregavano Mercurio. Anche questa cittadina venne conquistata dai Romani e si pensa che le prime forme di cristianesimo sviluppatesi in questa città risalgano al IV secolo.
Il Palazzo Anzani di Ariano Irpino
Il Palazzo Anzani non è altro che la sede del Museo Archeologico.
All’interno di esso possiamo trovare i tipici oggetti comuni come tazze e vasi risalenti al neolitico e forni per la lavorazione del bronzo risalenti ad un’epoca successiva.
Risalenti all’epoca Romana ci sono invece monete, utensili in bronzo, vetro e ceramiche.
Una cosa da vedere in Irpinia, è senza dubbio il Castello Normanno e la grande Villa Comunale annessa, il castello venne utilizzato per circa un millennio per poi essere abbandonato con le grandi guerre d’Italia quindi nel XVI secolo.
Da quel momento in poi venne abbandonato del tutto se non per far pascolare gli animali, intorno a questo castello infatti, possiamo ammirare un bellissimo giardino che lo circonda.
La Torre Orologio di Avellino
La Torre Orologio di Avellino, con i suoi 36 metri di altezza è il principale simbolo di questa città, costruita con il suo semplice stile barocco, è il centro della piazza Amendola ed è facilmente visibile da quasi tutti i luoghi circostanti.
A causa di svariati terremoti, la torre fu ristrutturata numerose volte, ma, ora come prima, sovrasta i palazzi di questa città.
Cosa vedere in Irpinia: speciale cibo
Vuoi sapere cosa vedere in Irpinia?
La sorpresa dei paesaggi da favola in Irpinia
Chissà se l’antica tribù che abitava l’Irpinia, gli Irpini, il cui animale sacro era il lupo, abbia mai immaginato che oggi, il territorio dove viveva la sua popolazione, sarebbe stato apprezzato e considerato come uno dei più belli d’Italia!
Forse sì perché il verde dei boschi, dei paesaggi naturali e le terre quasi selvagge, hanno avuto origine già da quei tempi.
La prima cosa da vedere in Irpinia è il verde dei territori che regala quel contatto con la natura offrendo esperienze naturalistiche.
E allora cosa si può vedere in Irpinia? Non resta che iniziare a immergersi nelle attrazioni offerte dal Parco Regionale “Monti Picentini” con l’opportunità di compiere escursioni nei boschi e nelle riserve naturali, attraversando sentieri che sfiorano il fiabesco per quanto sono spettacolari e straordinari. In questi luoghi incantati, attraversando torrenti e cascate, è piacevole camminare tra boschi secolari di faggi e betulle, osservando volatili e oltre cento specie di altri animali.
Lasciandosi alle spalle questo paradiso per gli amanti della montagna e non solo, l’Irpinia offre ancora da vedere degli affascinanti scorci di borghi e castelli: spettacoli della natura che coniugano storie e leggende dell’antichità conservando magia e saggezza di tempi passati.
Il “Castello Normanno” nei pressi di “Ariano Irpino” è uno di quei castelli che accolgono i visitatori increduli per il suo particolare incanto.
Non solo Natura e paesaggi
L’accogliente Irpinia da mangiare, oltre che da vedere
E dopo aver visitato in lungo e largo le terre splendide dell’Irpinia, rimandando la visita al giorno dopo, una sosta per raccogliere e assaggiare la prelibata “Castagna di Montella” è di rito. Come è più che un rito assaporare il pane caldo e appena sfornato di Montecalvo e sorseggiare il vino di tufo delle enoteche irpine.
Ma cosa ha di caratteristico la “Castagna di Montella”?
La “Castagna di Montella” è un prodotto di qualità IGP. Nei tempi passati era il pane dei poveri, oggi si distingue per il sapore caratteristico, dolce e molto gradevole, che fa della “castagna di Montella” un ingrediente richiesto per la preparazione di pietanze salate e dolci. Ha la buccia molto sottile che si stacca con facilità dalla polpa bianca e croccante.
Essa impiega circa un mese per raggiungere la piena maturazione; è raccolta nel mese di ottobre, con metodi manuali legati alla tradizione contadina, con quella cura e attenta selezione del frutto, tramandata da generazioni. La castagna è un frutto di cui è abbastanza difficile la conservazione poiché, appena raccolta, tende a deperire. A “Montella” la castagna si conserva con il suo sistema più idoneo: la “curatura”. Tale metodo consiste nell’immergere il frutto appena raccolto in semplice acqua, per un periodo che può variare dai quattro agli otto giorni. A fine trattamento il frutto è lasciato asciugare sopra listelli di legno per favorire la circolazione dell’aria. Per chi non ha mai assaggiato la “castagna di Montella IGP“, si consiglia di fare una capatina nelle zone dove viene raccolta, oltre che nelle zone di Montella, in quelle di “Bagnoli e Cassano Irpino”.
Qua è possibile degustare panzerotti di castagne, deliziarsi con “castagne sciroppate al liquore” e concludere con “frittelle di castagne”. Per chi le ama al naturale, delle semplici caldarroste lasceranno il segno!
Pane di Montecalvo
C’è un minuscolo paese nelle colline dell’avellinese, uno di quei borghi antichi e dimenticati che sembrano uscire dai libri delle fate: Montecalvo Irpino dove, oltre a rimanere sorpresi per come l’opera umana sia riuscita a costruire case e chiese su quel cucuzzolo, si rimane a bocca aperta, letteralmente, davanti al sapore di un pane a dir poco unico! La crosta di quel pane appena sfornato è molto spessa fuori, dalla mollica compatta dentro. L’impasto viene fatto ogni giorno con il grano duro proveniente da una varietà locale molto antica, seguendo quelle remote ricette tramandate da padre in figlio: è un pane più unico che raro, preparato nelle antiche madie di legno, con aggiunta di acqua e lievito madre.
Vi è un rigoroso rispetto nell’utilizzo degli ingredienti originali e delle tradizioni per tutto il processo di lavorazione: il grano “saragolla”, un tipo di grano duro coltivato esclusivamente nelle montagne dell’avellinese; la frantumazione del grano tramite macchine apposite, antiche e risalenti addirittura agli anni quaranta; il lievito proveniente dalla pasta madre serbata gelosamente in un contenitore di terracotta; la particolarissima lievitazione naturale che prevede la copertura dei pani con fazzoletti realizzati in puro cotone; la cottura nel forno, costruito con mattoni locali, dalla caratteristica forma di cupola, con legna leggera, sono tutte accortezze legate alla ricetta tradizionale che fanno del pane di Montecalvo una delizia unica che si conserva intatto per circa una settimana, grazie alle sue caratteristiche.
Per le strade del paesino l’odore del pane appena sfornato è una meraviglia da assaggiare assolutamente.
Enoteca Regionale dei Vini d’Irpinia a Tufo
Infine da assaporare è senza dubbio il vino prodotto nelle colline dell’Irpinia che sono senza dubbio degni ambasciatori di un territorio capace di accogliere, ospitare, sorprendere e regalare emozioni a tutti i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.
Nella provincia di Avellino sono presenti vini fantastici per gli intenditori: “Greco di Tufo“, “Taurasi” e “Fiano d’Avellino” sono i tre vini rigorosamente DOCG prodotti attraverso delle attente e antiche lavorazioni, presenti nelle enoteche di tutto il mondo.
Si tratta di vini prodotti da vitigni la cui coltivazione avviene in un territorio geologico ricco di tufo.
Pane, vino e castagne, consumati davanti a splendidi scenari naturali sono una delle meraviglie da ricordare per chi ha già conosciuto i posti da vedere in Irpinia e un invito per chi ancora non c’è mai stato.
Cosa vedere in Irpinia: speciale Castelli
La bellezza culturale dell’Irpinia.
L’Irpinia è caratterizzata da innumerevoli castelli centenari: terra di conquiste a causa della sua strategica posizione, molti uomini importanti e facoltosi hanno costruito edifici nel corso del tempo. In questo articolo elencheremo alcuni fra i luoghi da visitare per avere un’idea della bellezza travolgente dell’architettura della zona.
Tra I fiumi Calore e Sabato si erge il famoso Castello della Leonessa di Montemiletto, che appartenne ai feudatari de Tocco. Questo edificio ospitò per ben due volte Carlo III di Borbone.
Nel IX secolo, lungo la linea di confine fra il Principato di Salerno e quello di Benevento, fu costruito il Castello Candriano di Torella de Lombardi: dotato di numerose feritoie da cui venivano scagliate frecce incendiarie, questo edificio colpisce chi lo visita per la forma cilindrica del Donjon.
La Rocca di San Felice, dove si trova la Mefite, un piccolo lago giá noto a Virgilio.
Il Castello di Altavilla Irpina è una struttura storica costruita in epoca normanna e diventata residenziale per mano di Bartolomeo I de Capua. Ancora oggi abitato, è uno splendido esempio di architettura medievale iniziato nel XII secolo e finito nel XV secolo.
Il Castello del Monte di Montella fu invece edificato dai Longobardi su precedenti resti romani, attorno ai quali sono stati ritrovati anche resti funerari, conservati nel museo apposito. Sia i resti rinvenuti, sia il castello stesso sono visitabili attualmente.
Il santuario di San Gerardo dallo stile neoclassico a Materdomini, una frazione di Caposele, nato nel luogo dove la Vergine apparve ben due volte ai pastori che facevano pascolare il gregge sulle colline.
La storia di Melito Vecchio, cittá fantasma che ha cambiato ben tre diverse ubicazioni a causa di disgrazie naturali come terremoti, alluvioni e dissesti vari.
La Torre Angioina di Summonte, ritenuto il presidio militare per eccellenza per la sua ubicazione.
E poi se ci si chiedere ancora cosa vedere in Irpinia abbiamo: il Castello di Gesualdo, il Castello di Bisaccia, il Castello Normanno Guevara di Savignano Irpino, il Castello di Zungoli di fondazione normanna.
Irpinia: Terra Vera
Ciò che la terra dell’Irpinia offre ai visitatori interessati alla storia vera, quella fatta di conquiste, di castelli reali che sono stati e sono tutt’ora abitati, è una lista infinitamente lunga di luoghi ricchi di cultura: il secondo Maschio Angioino dopo quello di Napoli ne è un esempio lampante.
Recarsi in un ambiente tanto brulicante di cultura, fatto di sfumature normanne e longobarde successivamente incrociate con la cultura cattolica ed i suoi santuari tanto famosi, rende reale ciò che i libri di storia insegnano.
Irpinia: Castelli e storia
Diffusissimi in questa parte della Campania, i castelli sono la vera attrazione di questo attraente luogo. La conservazione quasi totale degli edifici é data dal fatto che sono stati abitati a lungo, perchè la proprietà è passata spesso tra feudatari all’interno dei vari Regni che si sono susseguiti.
Terra di conquiste per chiunque ci abbia messo piede, sin dall’epoca romana, in questo luogo sono tantissime le tracce lasciate da chi vi ha abitato. Andare alla ricerca di queste opere d’arte che rendono viva la storia che ci è stata narrata, ha qualcosa di fiabesco e sicuramente di affascinante per tutti coloro che sentono battere forte il cuore nel petto davanti a tanta maestosità.