Cosa sono e quando sono state istituite le comunità montane d’Italia

Una comunità montana in Italia è un’associazione territoriale di comuni montani e pedemontani.
Le comunità montane sono state istituite per legge il 3 dicembre 1971 come organi statutari con iscrizione municipale obbligatoria all’interno del loro territorio definito. Il loro scopo è di esercitare congiuntamente determinate funzioni municipali ed eseguire le loro funzioni specificamente assegnate dalla regione.

Quali sono le comunità montane d’Italia

Spesso ci si chiede a cosa servono le comunità montane, un po meno ci si chiede quali siano le comunità montane sparse sul territorio. Indicare nel dettaglio quali sono le comunità montane d’Italia non è un compito semplice perché nel corso della storia hanno subito vari riassetti. Le comunità montane sono oggetto di molti dibattiti in Italia. In Sicilia furono abolite nel 1986. In Friuli-Venezia Giulia furono abolite nel 2001, furono successivamente reintrodotte nel 2004 e furono nuovamente abolite il ​​1 agosto 2016. In Sardegna furono abolite nel 2007.
In Molise, dopo la proposta di una riduzione del numero di comunità montane, furono abolite. In Lombardia, dal 2009, il numero di comunità montane è sceso da 30 a 23. La Puglia ha abolito le comunità montane, ma la Corte costituzionale italiana ha dichiarato l’atto parzialmente illegale. In Liguria, il loro numero è stato ridotto da 19 a 12 nel 2009 e sono state completamente abolite il ​​1 ° maggio 2011. Le comunità montane del Piemonte, dopo una riorganizzazione nel 2010, sono state abolite nel 2012.

Nel dettaglio, quali sono le comunità montane d’Italia?

le comunità montane della regione Campania sono:

  • Provincia di Avellino: Comunità montana Terminio Cervialto, Comunità montana Alta Irpinia, Comunità montana del Partenio Vallo di Lauro, Comunità montana dell’Ufita;
  • Provincia di Benevento: Comunità montana Alto Tammaro, Comunità montana del Fortone, Comunità montana del Taburno;
  • Provincia di Caserta: Comunità montana Monte maggiore, Comunità montana Monte Santa Croce, Comunità montana del Matese;
  • Provincia di Salerno: Comunità montana degli Alburni, Comunità montana Alento Monte Stella, Comunità montana del Bussento, Comunità montana calore salernitano, Comunità montana dei monti lattari, Comunità montana Gerbison e Cerviati, Comunità montana Irno solofrana, Comunità montana dei Monti picentini, Comunità montana Tenagro alto e medio sele, Comunità montana Vallo di Diano.

Le comunità montane della regione Lazio sono:

  • Provincia di Frosinone: Comunità montana dei Monti Ernici, Comunità montana gronde monti ausoni, Comunità montana l’Arco degli aurunci, Comunità montana monti Lepini, Ausoni e Vallina, Comunità montana Valle del Liri, Comunità montana Valle di Comino;
  • Provincia di Latina: Comunità montana degli aurunci e Ausoni, Comunità montana dei monti Lepini e Ausoni, Comunità montana dei Monti Aurunci;
  • Provincia di Rieti: Comunità montana dei Monti Sabini, Comunità montana del Turano, Comunità montana del Velino, Comunità montana Montepiano Reatino, Comunità montana Sabina, Comunità montana Salto Cicolano;
  • Provincia di Roma: Comunità montana Castelli Romani e Prenestini, Comunità montana dei Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani, Prenestini, Comunità montana dell’Aniene, Comunità montana Monti della Tolfa, Comunità montana Monti Lepini Area Romana;
  • Provincia di Viterbo: Comunità montana Alta Tuscia Laziale, Comunità montana dei Cimini

Le comunità montane della regione Lombardia sono:

  • Provincia di Bergamo: Comunità montana dei Laghi Bergamaschi, Comunità montana di Scalve, Comunità montana Valle Brembana, Comunità montana Valle Imagna, Comunità montana Valle Seriana;
  • Provincia di Brescia: Comunità montana del Sebino Bresciano, Comunità montana di Valle Camonica, Comunità montana di Valle Sabbia, Comunità montana Parco Alto Garda Bresciano, Comunità montana Valle Trompia;
  • Provincia di Como: Comunità montana Lario Intelvese, Comunità montana Triangolo Lariano, Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio;
  • Provincia di Lecco: Comunità montana Lario Orientale Valle San Martino, Comunità montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera;
  • Provincia di Pavia: Comunità montana Oltrepò Pavese;
  • Provincia di Sondrio: Comunità montana Alta Valtellina, Comunità montana Valchiavenna, Comunità montana Valtellina di Morbegno, Comunità montana Valtellina di Sondrio, Comunità montana Valtellina di Tirano;
  • Provincia di Varese: Comunità montana del Piambello, Comunità montana Valli del Verbano.

Le comunità montane della regione Sardegna sono:

  • Provincia di Nuoro: del Nuorese – Gennargentu – Supramonte – Barbagia;
  • Provincia di Sassari: Comunità montana Goceano, Comunità montana Monte Acuto;
  • Per le province del Sud della Sardegna: Comunità montana Sarcidano e Barbagia di Seulo.

Le comunità montane della regione Trentino Alto Adige sono:

  • Provincia di Bolzano: Comunità montana Burgraviato, Comunità montana Oltradige-Bassa Atesina, Comunità montana Salto-Sciliar, Comunità montana Val Venosta, Comunità montana Valle Isarco, Comunità montana Valle Pusteria, Comunità montana Wipptal – Alta Val d’Isarco;
  • Provincia di Trento: Comunità montana Alta Valsugana e Bersntol, Comunità montana Alto Garda e Ledro, Comunità montana degli Altipiani Cimbri, Comunità montana della Paganella, Comunità montana della Vallagarina.

I progetti per le aree montane: L’UNCEM

L’Unione nazionale delle città e comunità montane (UNCEM) è un’organizzazione nazionale – presente in tutte le regioni italiane – che riunisce e rappresenta i comuni e le comunità montane, nonché le contee, le associazioni, le camere di commercio e le altre entità che operano nelle zone di montagna italiane. L’UNCEM è presente da oltre cinquant’anni ed è rappresentativa di un’area che corrisponde al 54% della giurisdizione italiana e in cui vivono più di dieci milioni di abitanti. Da gennaio 2011 l’UNCEM ha avviato un processo di integrazione con ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

Dopo il XV Congresso di Trento tenutosi nel febbraio 2010, l’UNCEM ha preso una direzione “verde”. La nuova strategia e attenzione di UNCEM, infatti, sta aumentando la produzione di energia sostenibile nelle aree montane grazie a energia idroelettrica, energia eolica, biomassa e fotovoltaico.

L’UNCEM ha realizzato vari progetti dedicati all’efficienza energetica e allo sviluppo sostenibile. In particolare, l’UNCEM, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente italiano, sta realizzando un progetto denominato “Green Communities“, con l’obiettivo di:

  • promuovere forme avanzate di integrazione e produzione di energia rinnovabile in aree sensibili dal punto di vista ambientale, secondo l’approccio partecipativo delle Comunità sostenibili;
  • promuovere l’efficienza energetica e l’adozione di nuovi modelli di consumo energetico.

Questi obiettivi sono perseguiti attraverso attività quali audit degli edifici, studi di fattibilità e miglioramento della gestione delle risorse forestali. Le attività previste dall’obiettivo del progetto
per delineare un quadro organico e complessivo dei processi in corso per lo sviluppo di zone montane e fragili, mirate a identificare buone pratiche, approcci e metodi che si sono dimostrati efficaci – entrambi termini di politica e di strumenti operativi – e per evidenziare i punti di forza di queste aree essenziali per l’attivazione sostenibile processi di sviluppo. Le principali sfide del terzo millennio sono collegate alla possibilità di garantire la crescita, competitività e benessere riducendo l’impatto delle attività umane sull’ ambiente e disuguaglianze socio-economiche.

In questo contesto, le aree montane sono oggi considerate veri e propri “laboratori viventi”,
come richiesto anche dalle politiche europee, per mezzo delle quali sperimentare concretamente con nuove formule e modelli di sviluppo specifici, dove la sostenibilità diviene un prerequisito essenziale – o si verificherà un rapido fallimento – e dove i principi della green economy, così come i lavori geen possono trovare un’area importante per la sperimentazione e l’implementazione.

Gli obiettivi di questo progetto per le comunità montane sono:

  • Approfondire la conoscenza del territorio esperienze di sviluppo, regolamenti e politiche e buone pratiche raggiunte a livello nazionale e internazionale (Europeo e non europeo) nel settore di valorizzazione di aree interne fragili, con particolare riferimento a zone di montagna.
  • Catturare i punti di forza e di debolezza e replicabilità delle politiche per crescita e sviluppo sostenibile di territori fragili e in ritardo di sviluppo come le zone di montagna, sia in termini di tematica (argomenti, settori di applicazione, integrazione e trasversalità) che di aspetti tecnici (gestione e organizzazione di società di persone, gestione della fasi di pianificazione, programmazione, implementazione, controllo e monitoraggio).
  • Elaborare contributi utili a stimolare e rendere efficace la discussione su temi di sviluppo territoriale, con particolare riferimento ai territori montani e alle strategie collegate ad esse.

Il progetto Italian Mountain Lab – Progetto FISR, ricerca supplementare speciale MIUR fondo, guidato da UNIMONT-Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Piemonte orientale e Università di La Tuscia, mira a creare un laboratorio di formazione e ricerca di alto livello per le aree montane italiane.

Ad oggi ogni comunità montana si propone di offrire un’opportunità di formazione per coloro che stanno attualmente lavorando sul campo, con l’obiettivo di:

  • Favorire l’identificazione di strategie e prospettive per destinazioni turistiche;
  • Pianificazione e gestione efficace di cosa offre la destinazione turistica. Fattore che tende a diversificare in relazione a nuove aspettative e richieste;
  • Interpretare la comunicazione e promozione della destinazione in considerazione del potenziale che la tecnologia offre e suggerisce;
  • Promuovere una gestione del turismo invernale efficace in termini di redditività innovativa con l’introduzione di nuove proposte di fruizione.