Comunità montane: cosa sono dal punto di vista giuridico
Vengono definite Comunità montane quelle unioni di comuni, enti locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani, anche appartenenti a province diverse. Queste devono prevedere, come obbiettivo principale, la valorizzazione di tipo socio-economico-territoriale delle zone montane coinvolte dall’accordo e l’esercizio associato (o condiviso) delle funzioni comunali che coinvolgono le comunità che ne fanno parte.
Si tratta di Enti Territoriali che trovano un fondamento legislativo nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 987 del 10/06/1955. All’interno di questo è stata disposta la loro istituzione principale che prende il nome di Consiglio di Valle. Attraverso la legge N. 1102 del 03/12/1971, sono inoltre state dettate nuove norme per lo sviluppo della montagna. Affinché possa avvenire la costituzione di questa comunità, è necessario che venga redatto un provvedimento dal Presidente della Giunta regionale interessata. Una volta costituite, queste comunità dispongono di un organo rappresentativo (un Consiglio Generale, ovvero un organo deliberante) e un organo esecutivo (Giunta esecutiva, un organo di governo), questi sono composti da tutti i sindaci e dall’insieme degli organi dei comuni aderenti. Non solo, essi dispongono di una figura di Presidente, un vicepresidente e degli Assessori. In quanto Enti locali sono autonomi ma sarebbe errato porli sullo stesso piano dei Comuni o delle Province, in questo caso queste fondano la loro esistenza sull’articolo 128 della Costituzione. L’organizzazione di queste strutture di avvale dell’operato di uffici operativi, che si differenziano in tecnici e amministrativi.
Storia della nascita delle Comunità montane
Fu nel 1971 che si diede una forma ufficiale al concetto di comunità montana. Questo nacque dall’esigenza di tutelare il patrimonio di tutte le aree montane italiane. Il compito a loro assegnato era quello di responsabili della gestione dei servizi di tutti i comuni membri, conducendo politiche volte a favorire questi territori, spesso caratterizzati da criticità e marginalità. Nello specifico, l’obbiettivo è quello favorire lo sviluppo dei comuni di montagna interessati dall’accordo per conferire al sistema istituzionale maggior fluidità e, soprattutto, funzionalità. Si trattava, dunque, di valorizzare il territorio sotto l’aspetto economico e sociale secondo un rodato sistema di economie di scala.
I dati relativi alle Comunità montane
Oltre a sapere quali sono le comunità montane d’Italia, è bene sottolineare che nel tempo le comunità montane stanno diminuendo e si è passati da un numero complessivo di 266 durante l’anno 2011 ad un totale di 244 del 2013. Attualmente, il dato ufficiale attesta la presenza sul territorio di 244, compresi gli Enti (di cui solo le 148 sono Comunità montane).
A cosa servono le comunità montane?
Le Comunità montane svolgono un ruolo importante nella gestione dei territori rurali, delle colline, delle montagne e di tutte le zone che manifestano una situazione di disagio territoriale. Questo servizio, di tipo decentrato, è importante per il mantenimento e lo sviluppo di questi luoghi, solitamente più fragili e svantaggiati, rispetto alle grandi città o ai capoluoghi di regione che godono di un sistema economico decisamente più florido rispetto alle piccole comunità delle zone di montagna.
È possibile sostenere, dunque, che si tratti di una forma di tutela e di organizzazione volta a rafforzare la gestione dei comuni aderenti. Trattandosi di Enti Locali, con personalità giuridica pubblica, queste comunità hanno un ruolo fondamentale. Nello specifico, essi si hanno il compito di:
- Promuovere e valorizzare il territorio in cui risiedono: questo può avvenire attraverso l’esercizio di funzioni e servizi che sono propri dei comuni. In questo specifico caso, la funzione si manifesta in una particolare forma di associazione tra essi che favorisce la cooperazione a livello economico, sociale e sotto l’aspetto della valorizzazione del territorio. Le comunità montane sono, dunque, soggetti attivi di programmazione e devono attuare i propri fini istituzionali attraverso l’assunzione di servizi e per mezzo della realizzazione di questi ultimi in forma efficace ed efficiente;
- Gestire tutti gli eventuali interventi speciali per la buona salute del territorio di montagna: tutti gli interventi vengono stabiliti dalla Comunità Economica Europea, oltre che dalle leggi statali e regionali per ciascun luogo a seguito di un’accurata analisi da parte di esperti sotto istanza dei sindaci o delle istituzioni locali.
In conclusione, è possibile sostenere che Comunità montane sono riconosciute come veri e propri centri di sviluppo e progresso socio-economico, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Lo scopo principale, è quello di garantire una gestione sovra-comunale che vada incontro alle singole esigenze dei comuni aderenti, ai cittadini e alle eventuali necessità a livello ambientale. Risulta utile aggiungere che le attività e i servizi al pubblico, nell’interesse del territorio, devono necessariamente essere eseguiti in maniera conforme alle disponibilità finanziare di ciascuna comunità montana. Per questa ragione, oltre ad un’analisi più specifica (per quanto concerne l’aspetto geologico), apparirà necessario consultare le autorità locali per comprende quale sia lo stato economico della zona interessata e concordare insieme un piano di interventi che rispetti le possibilità della comunità.