Il primo consiglio da dare a chi non è esperto nella potatura degli alberi da frutto, ma vuole occuparsi in prima persona del proprio giardino, è quella di tagliare il meno possibile.
Non bisogna dimenticare che un ramo impiega molto più tempo per crescere di quanto invece serve per tagliarlo; per questa ragione, se non si ha padronanza delle tecniche di potatura, è preferibile lasciar fare alla natura, che senza ombra di dubbio, sa quello che fa.
Cercheremo quindi di dare delle indicazioni per poter intervenire sugli alberi da frutto senza danneggiarli. Con alcuni suggerimenti è possibile imparare ad eseguire tagli mirati, pochi, ma ben pensati, che diano alla pianta la possibilità di respirare e non disperdere le risorse di acqua e luce in parti della pianta che non sono funzionali alla crescita del frutto.
Avere l’attrezzatura adeguata permette di lavorare in sicurezza, riducendo al minimo il rischio su noi stessi e poi sulla pianta. Online si trovano delle ottime forbici e cesoie da potatura; l’importante è capire quale possa fare al nostro caso.
Perchè è importante effettuare la potatura
La prima ragione della potatura, infatti, non è quella estetica, questa potrebbe essere conseguenziale alla vera ragione, che è quella di permettere alla pianta di concentrare i nutrienti nei rami fruttiferi, così da ottenere un raccolto abbondante e con caratteristiche proprie del frutto, quali: colore, profumo, sapore, al massimo delle possibilità per quella singola pianta.
Potare richiede buon senso ed esperienza, questo non vuol dire che la potatura sia affare di pochi eletti. Se abbiamo nel nostro giardino o orto, degli alberi da frutto, che nel tempo, secondo le dinamiche naturali della crescita, hanno ramificato troppo e per questo i suoi frutti hanno perso di misura e vitalità, sarà opportuno fare un potatura che permetta di favoreggiare i rami fruttiferi.
La potatura è pertanto utile a conservare gli alberi in buona salute, migliorare la fioritura e la brillantezza dei suoi colori comprese le foglie. Potare significa indirizzare la pianta verso una forma che gli permetta di prendere più luce e non disperdere i nutrienti che riceve dalla terra.
Bisogna anche considerare anche che la potatura è una maniera di accelerare il naturale processo della natura di ricambio dei propri rami. É un aiuto che si dà alla pianta a fare qualcosa che sa benissimo fare da sé.
In realtà è proprio questa la ragione per la quale la potatura è un lavoro di sensibilità e non di forza, perché se è vero che la natura sa bene cosa fare, noi, per poterla aiutare, dobbiamo impararlo, e lo impareremo solo osservando la natura stessa.
Capire la pianta
Il secondo consiglio, quindi, è quello di perdere un po’ di tempo ad osservare l’albero e capire come si sviluppa la ramificazione, quali sono i punti di germogliazione, quali i rami fruttiferi e quali non lo sono.
Entrando in merito all’esercizio di taglio, una regola che bisogna sempre osservare è di intervenire sempre al di sopra del germoglio e nel punto finale del ramo, ossia, quello che taglieremo sarà la parte finale del ramo, priva di germogli; questa in gergo viene detta cimazione ed è la potatura più semplice che si possa fare, perché non interviene in maniera invasiva sulla pianta, anzi, gli consente di respirare e meglio distribuire i nutrienti senza il rischio di danneggiarla.
Una buona cimazione dovrebbe seguire sempre queste semplici regole: il taglio al di sopra del germoglio, come abbiamo detto, deve essere trasversale e parallelo al germoglio stesso ad una altezza di 5 centimetri circa.
Il taglio in generale deve essere pulito, bisogna usare utensili adeguati per evitare di masticare e quindi sfibrare il ramo.
Per quanto riguarda i rami con diametro superiore ai 5 centimetri, bisognerà intervenire con una sega; l’errore che spesso si fa è quello non usare utensili da taglio adeguati, questo stressa la pianta e scalda la sezione di taglio danneggiando le fibre. Bisogna intervenire in maniera decisa e rapida.
Noterete che dopo un taglio stressante, la sezione di risulta, apparirà bruciata, mentre con un taglio eseguito a mestiere, ciò non avviene.
La pianta “curerà” da sola il taglio e sarà proprio quello il nuovo punto di germogliazione.
Le stagioni della potatura
Il terzo consiglio riguarda la stagione della potatura. Potare un albero nella stagione sbagliata potrebbe voler dire, nella migliore delle ipotesi, saltare una stagione di raccolto, nella peggiore, l’albero, soprattutto se giovane, potrebbe morire.
Il calendario della potatura di un albero da frutto varia a seconda del tipo di pianta e dai frutti che dà.
In linea generale possiamo dire che l’inverno premia la potatura degli agrumi come pompelmo, mandarino e arancio, ma anche il pero.
La primavera è indicata per la potatura dell’olivo, l’albicocco, il susino, il kiwi e il pesco.
In estate è il momento della potatura della vite, del limone, ma è ancora una buona stagione per il pesco, l’albicocco e il pero.
In autunno, massimo sino ad ottobre, è possibile potare il lampone, il pero, la vite (da intendersi come vendemmia, quindi raccolto).
Nei mesi di novembre e dicembre, poiché gli alberi da frutto sono in riposo vegetativo, non bisogna assolutamente potarli.