Perché è importante sapere che cosa mangiano i ricci?

Sempre più persone si chiedono che cosa mangiano i ricci di terra: a parte la pura e semplice soddisfazione di una curiosità o il desiderio di tenerne uno in casa (non realizzabile in Italia, per via delle normative vigenti), può presentarsi l’occasione di prendersene cura per un po’ di tempo.

Anche se si tratta di specie protette, infatti, sussiste l’eventualità in cui tali animali potrebbero avere temporaneamente bisogno di aiuto. Basti pensare a tutte le volte che, attraversando la strada, rimangono vittime del traffico: pur avendo i riflessi pronti, la natura non li ha dotati di una grande velocità.

Per gestire i casi di emergenza e in attesa di affidarli ai Centri di Recupero per la Fauna Selvatica, ecco che cosa bisogna sapere riguardo l’alimentazione di queste creature notturne, confuse fin troppo spesso con gli istrici e, per tale ragione, chiamati impropriamente “porcospini”.

Cosa mangiano i ricci: gli alimenti permessi

Il riccio è un animale crepuscolare che tende a nutrirsi una volta al giorno, insettivoro per natura, ma onnivoro per adattamento. La somministrazione dei cibi deve avvenire in piccole quantità, usando come unità di misura il cucchiaio da minestra per gli alimenti proteici e glucidici, la metà di un cucchiaino per quelli di origine vegetale o il numero dei pezzi in altri casi.

Avendo una particolare predilezione per gli insetti e per gli organismi invertebrati o dotati di esoscheletro (comprese le loro uova), il pasto-tipo può comporsi di tre-cinque larve di farina, una o due larve di miele ed un paio di cavallette, coleotteri o lumache. In alternativa, l’acquisto di alimenti appositi in negozi dedicati a tale tipologia di articolo sono una soluzione sicura, anche se non economica, che preserva l’organismo di questi animali da qualsiasi rischio per la loro salute.

Nell’ipotesi in cui non si riuscisse a ricreare delle condizioni simili a quelle in cui normalmente vivono, è bene ricordare che cosa mangiano i ricci al di fuori del loro habitat naturale. Arrivano a nutrirsi di carni di manzo e di vitello ben cotte, uova di gallina crude, frutta e verdure a forte componente amidacea come le carote e le patate lesse. In casi estremi si adeguano perfino a porzioni ridotte di pasta e dolciumi.

Nei momenti di permanenza nel proprio giardino, ricordare che si nutrono di altre specie, come rettili, anfibi e mammiferi: lucertole, rane e, soprattutto, cuccioli del topo di campagna sembrano essere le prede preferite tra queste categorie. Tra gli organismi vegetali, oltre a frutta e verdura ad alto contenuto glucidico, vanno a cercare anche le bacche, i frutti degli alberi secolari (ghiande in primis) ed il fogliame, anche se quest’ultima è una scelta estrema.

È indispensabile, inoltre, tenere riempita una ciotola d’acqua, evitare gli eccessi di sale, il contatto con eventuali veleni e, ovviamente, gli alimenti in fase di decomposizione. Pertanto, dare loro dei cibi che stiano per scadere o riposti in frigorifero da diversi giorni al solo scopo di liberarsene non è mai una buona idea.

Cosa mangiano i ricci: quali alimenti evitare?

Nonostante l’ampia scelta appena descritta, esistono delle restrizioni in merito a cosa mangiano i ricci: sono alimenti da bandire senza alcuna eccezione i cereali interi, le mandorle, le nocciole e, in particolare, il latte vaccino ed i suoi derivati, in quanto non digeriscono il lattosio.

A tale proposito è utile ricordare che non ve ne siano tracce nei croccantini di pesce e nel cibo per gatti in genere: una volta controllata la composizione in etichetta, la dose ideale da somministrare è di un cucchiaio al giorno.

Infine, una precisazione sul fatto che questi animali si nutrano di vipere o di altri serpenti velenosi: si tratta di una leggenda metropolitana, collegata alla refrattarietà naturale dei ricci al morso di questi rettili. Tale resistenza dipende dalla lunghezza e dalla densità degli aculei, che non permette ai denti di oltrepassare questa sorta di protezione.